preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
Gesù risorto quando incontra due discepoli, amareggiati, delusi e tristi, lontani dal cenacolo, in cammino verso Emmaus, Egli con la sua presenza, con la luce della Scrittura e con la frazione del pane, fa ardere i loro cuori e illumina la loro fede. Oggi è la volta di Filippo. Egli incontra un etìope che legge senza comprendere la scrittura. Sta leggendo la profezia del Servo di Jahvè. L’Apostolo, la voce viva della Chiesa, conduce il suo interlocutore per passi successivi fino a Gesù, fino alla fede, fino al sacramento del Battesimo. Un bel passaggio dalla Parola alla vita nuova in Cristo. Un significativo percorso di conversione! Una via da praticare nella gradualità con i fratelli lontani. Tutto questo nella comprensione che nessuno viene alla fede in Cristo e alla piena comunione con Lui se non è il Padre celeste che lo attira. Lo afferma lo stesso Gesù. La fonte da cui tutto sgorga è Lui, il Padre celeste! Egli si rende visibile nel Figlio Suo incarnato. La comunione che Gesù ci propone nel pane di vita è nuova e di gran lunga superiore a quella di cui potevano godere i nostri Padri prima della redenzione, in forza dell’osservanza della legge e dell’alleanza. L’annuncio stupendo e nuovo di Cristo risuona così: “I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo”. La Pasqua diventa così un messaggio di risurrezione e di vita per tutti, una stupenda esperienza da saggiare nel tempo in vista dell’eternità. Voglia Dio farci comprendere quale irrecuperabile perdita deriva dall’assenza dall’Eucaristia e quale immenso tesoro ci è dato dalla partecipazione devota alla mensa del Pane di Vita. Siamo così deificati in Cristo e di conseguenza resi finalmente capaci di vivere non più secondo i desideri della carne, ma dello spirito: San Paolo afferma: “O non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete da Dio, e che non appartenete a voi stessi? Infatti siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo!”. Abbiamo così ripreso quell'alito divino che sin dalle origini ci qualificava come figli di Dio, fatti a sua immagine e somiglianza.
Abba, quale azione è così buona che io possa compierla? Egli rispose: Le azioni sono tutte uguali. La scrittura dice: Abramo fu ospitale, e Dio era con lui. Elia amava la quietas, e Dio era con lui. Davide era umile, e Dio era con lui. Dunque ciò che vedi che la tua anima desidera in conformità a Dio, fallo, e abbi cura del tuo cuore. E Dio sarà con te.
IL LAVORO MANUALE QUOTIDIANO 1L'ozio è nemico dell'anima; per questo i fratelli in determinate ore devono dedicarsi al lavoro manuale e in altre ore alla lectio divina.Ed ecco come pensiamo di regolare il tempo dell'una e dell'altra occupazione. Da Pasqua fino all'inizio di ottobre, al mattino appena uscita da Prima, si occupino nei vari lavori necessari sin verso l'ora quarta; dall'ora quarta sin verso l'ora sesta si dedichino alla lectio. Dopo sesta, levatisi da mensa, si riposino nei loro letti nel massimo silenzio; se qualcuno vorrà leggere per conto suo, lo faccia pure ma in modo da non disturbare gli altri. E si celebri Nona un po' prima, a metà dell'ora ottava, e poi vadano di nuovo al lavoro assegnato fino a vespro.
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