Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Sabato 28 marzo 2020

Mai un uomo ha parlato così!

Il Vangelo proposto dalla liturgia di oggi ci descrive l'ennesimo scontro tra i giudei riguardo a Gesù. Ognuno di loro guarda a Gesù, scoprendone un aspetto particolare. Per alcuni di loro Gesù è un profeta. Gesù, infatti è un profeta. Anzi è il Profeta per eccellenza, colui che completa tutta la tradizione profetica nel messianismo di Figlio di Dio. Altri dicono Gesù è il Cristo, l'Unto che attua in sé la profezia del Regno. È anche il sommo Sacerdote che offrirà se stesso, come ci insegna l'autore della Lettera agli Ebrei, misericordioso e fedele. Tutta la Sacra Scrittura delinea proprio la figura di Gesù nella sua completezza. Il dissenso che sfocia tra i concittadini di Gesù nasce probabilmente dall'incapacità di comprendere nella loro interezza tutte le Sacre Scritture. Ognuno approfondisce un aspetto particolare tralasciando il resto. Vi è un particolare interessante in questa discussione: la presenza delle guardie. È interessante perché esse rappresentano il mondo pagano, estraneo al popolo eletto e che quindi non hanno avuto il dono delle Scritture. Nella loro semplicità volgono il loro sguardo e la loro attenzione su Gesù. Da qui possiamo trovare l'esortazione per noi. Talvolta pensiamo alla Bibbia come fosse un toccasana miracoloso per noi. Ecco che capita che cerchiamo nelle Sacre Scritture solo quello che più ci piace o che più ci fa comodo, quasi per fabbricarci il "nostro" Gesù. Questo periodo di quaresima sia invece il tempo per scoprire con la lettura della Bibbia Dio come vera luce e guida della nostra esistenza. E questa volta non abbiamo scuse di avere poco tempo...


Apoftegmi - Detti dei Padri

L'abate Giovanni ha detto: «Questa parola è scritta nel Vangelo: "Quando Gesù chiamò Lazzaro fuori dal sepolcro, le sue mani e i suoi piedi erano legati e il suo viso cinto da un lino; Gesù lo sciolse e lo congedò. Noi dunque abbiamo le mani e i piedi legati e il nostro viso è stato coperto con un lino dalle mani del nemico? Se dunque ascoltiamo Gesù, Egli ci slegherà da tutto questo e ci libererà dalla schiavitù di tutti questi cattivi pensieri. Saremo allora figli del Signore, riceveremo le promesse in eredità e saremo figli del Regno Eterno».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

SE I FRATELLI USCITI DAL MONASTERO DEVONO ESSERE ACCETTATI DI NUOVO

Se un fratello, che per propria colpa ha lasciato il (o è stato espulso dal) monastero, vorrà rientrare, prima prometta di emendarsi totalmente del difetto per cui è uscito; e allora sia accettato, ma all'ultimo posto per provare così la sua umiltà. Se poi uscirà di nuovo, potrà essere riammesso alle stesse condizioni fino alla terza volta; ma sappia che in seguito gli sarà negata ogni possibilità di ritorno.


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