Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Venerdì 28 febbraio 2020

Contro di te ho peccato.

«Grida a squarciagola, non avere riguardo; alza la voce, dichiara al mio popolo i suoi delitti, alla casa di Giacobbe i suoi peccati». Davvero dovrebbe essere questa quaresima il tempo per la madre Chiesa di dare un grido accorato, di alzare la voce senza pudore, senza un falso pietismo per far rinascere in tutti la coscienza del peccato. Senza questa consapevolezza non può esserci conversione, non può esserci perdono. Forse in questo sta il motivo perché l’Anno della misericordia non ha fatto fiorire un vero e ampio rinnovamento nella nostra Chiesa. La misericordia se si ignora o nasconde il peccato non ha motivo di esserci. Il vero digiuno che il Signore vuole: sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo, dividere il pane con l’affamato, introdurre in casa i miseri, senza tetto, vestire uno che vedi nudo. Ecco dove conduce la vera riconciliazione con Dio: il suo amore diventa traboccante in noi, diventa misericordia verso il nostro prossimo. La luce della grazia sorgerà come l’aurora, le ferite si rimargineranno presto. Si incontreranno in un felice connubio la giustizia e la gloria del Signore. Lo Invocheremo imploreremo il suo aiuto ed egli ci dirà: “Eccomi!”». Ecco i presupposti per praticare il vero digiuno, ecco ancora perché non dobbiamo digiunare quando lo “sposo” è con noi, e ci guida e accompagna nel nostro cammino di conversione.


Apoftegmi - Detti dei Padri

«Domanda: Quando cerco di concentrare tutta la mia attenzione sul senso delle parole della salmodia, mi accade spesso di concepire cattivi pensieri. Risposta: Se vedi che il nemico si serve delle parole stesse della salmodia per farti guerra, non devi soffermarti strettamente sul senso delle parole, ma salmodiare con molto impegno senza fantasticare. Anche se infatti ti limiti a dire le parole, i nemici che sanno il loro significato, non possono resisterti. Così la salmodia sarà per te come una supplica a Dio e porterà all'annientamento dei nemici».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

COME CELEBRARE L'UFFICIO NOTTURNO NEL PERIODO ESTIVO

Da Pasqua fino al principio di novembre si mantenga tutta la quantità dei salmi indicata sopra; eccetto che, data la brevità delle notti, non si leggano le tre letture dal codice, ma al loro posto se ne dica una a memoria dell'Antico Testamento, seguita da un responsorio breve; però tutto il resto si svolga come prescritto sopra, cioè alle Vigilie notturne non si devono dire mai meno di dodici salmi, oltre il salmo 3 e il salmo 94.


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