preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
Il Natale del Signore parla da solo alle anime. Basta mettersi un attimo in silenzio e rivivere quanto il Vangelo ci narra per sentirci profondamente commossi dinanzi a questo Bambino, in una grotta, nella greppia, nella più squallida povertà... eppure cantato dagli angeli del Signore e annunciato come un avvenimento unico, portatore di pace e di gioia a tutti gli uomini. Ogni sacerdote oggi può celebrare tre sante Messe, per devozione personale e per soddisfare le necessità dei fedeli. La liturgia della parola ci invita a considerare tre nascite del Signore Gesù: Nel tempo, a Betlemme, nel cuore dell'uomo, nella generazione eterna del Verbo. A mezzanotte: si celebra la nascita di Gesù a Betlemme nelle circostanze che noi tutti sappiamo: Il figlio di Dio si fa come uno di noi. All'aurora: si vuole celebrare la nascita del Signore nel cuore di ogni uomo che, con i pastori, si reca alla grotta per incontrare questo prodigioso Bambino... E' un incontro personale che esige la purezza di cuore e il desiderio di accoglierlo mettendosi alla sua sequela... Alla messa "del giorno" viene celebrata la generazione eterna del Figlio di Dio, inviato dal Padre in mezzo alla sua gente... che purtroppo lo rifiuta... Non riusciremo mai a comprendere la grandezza del dono che il Padre ha fatto all'uomo, ad ogni uomo, donando il suo unico Figlio... Adoriamolo in quel suo umile atteggiamento, in quelle misere sembianze umane, che nascondono la gloria che risplende dinanzi agli angeli di Dio. Appressiamoci a quella culla, spinti da motivi di fede che ci fa riconoscere in quel fragile Bambino il nostro Salvatore; esprimiamo a Lui la nostra riconoscenza e gratitudine ma anche la volontà di imitare quanto egli ci insegna con il suo silenzio e nascondimento. Eppure egli è il Dio eterno per mezzo del quale tutte le cose sono e esistono. Il riflesso della bontà di Dio invada anche le nostre anime per sentirci, almeno oggi, più buoni, più aperti agli altri, più accoglienti, capaci di regalare a chiunque incontriamo, un sorriso, una parola buona, la notizia che il mondo aspetta: Dio ti ama! La prova? Il presepe! Portiamo questa esplosione di gioia nella famiglia, ai figli, ai parenti tutti... Non siamo più soli in questo mondo di tenebre... è spuntata la luce vera, intramontabile... Tutti abbiamo il motivo di rallegrarci. Abbagliati dallo splendore del suo fulgore.
Disse: "quanto più gli atleti fanno progressi, tanto più è forte l'avversario che attacca".
IN MONASTERO NESSUNO ARDISCA DIFENDERE UN ALTRO Bisogna assolutamente evitare che nel monastero un monaco ardisca difendere un altro o quasi proteggerlo per qualsiasi motivo, anche se fossero uniti da un qualche vincolo di parentela. In nessun modo i monaci osino far questo, perché ne può nascere gravissima occasione di scandalo. Chi trasgredisce questa norma, sia punito molto severamente.
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