Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Sabato 14 dicembre 2019

Il regno di Dio è già presente.

Ancora un pretesto per misconoscere la venuta del Messia. "Prima deve venire Elia" - asserivano gli scribi, fidandosi delle loro fasulle interpretazioni della scrittura. "Elia è già venuto" - dice Gesù. Quanto è difficile leggere e interpretare i segni di Dio! Quanto sono diversi dalle nostre aspettative! Chissà quale spettacolo si attendevano gli scribi; certo non potevano immaginare, con le loro frenesìe di grandezza, che colui che era l'atteso delle genti, si manifestasse con tanta umiltà e tanta modestia. Tanto meno potevano tollerare che la venuta del Messia, potesse significare lo sgretolamento del loro potere. Per questo prima la voce di Giovanni Battista e poi quella dello stesso Cristo, saranno come una voce nel deserto. Li scandalizza l'austerità del precursore, ancor più li sconvolgerà l'annuncio messianico delle beatitudini e del perdono. Gli stessi apostoli non resistono alla tentazione di ritenere assurdo che il loro maestro e messia, capace di prodigi di ogni genere, dovesse soffrire a causa dei suoi avversari. Ancora oggi è incomprensibile a molti che l'avvento del Regno debba realizzarsi attraverso il martirio e la croce. Quell'evento è ancora motivo di scandalo, uno scandalo che trova le sue migliori giustificazioni proprio dinanzi agli eventi più tragici della storia, quando la violenza e la prepotenza degli uomini sembrano prendere il sopravvento sulla bontà e sulla pazienza di Dio. Allo scandalo della croce qualcuno oggi vorrebbe aggiungere lo scandalo del presepio!!!


Apoftegmi - Detti dei Padri

Un fratello disse al padre: "se cado in qualche misera colpa, il mio pensiero mi consuma e mi condanna, 'dicendomi perché sei caduto?'" Disse a lui l'anziano: "nel momento in cui l'uomo cade in una mancanza e dice: 'ho peccato!', subito trova quiete".


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

L'ELEZIONE DELL'ABATE

Non sia agitato e apprensivo, non sia pignolo e ostinato, non sia geloso e troppo sospettoso, altrimenti non avrà mai pace. Negli stessi comandi sia previdente e ponderato, tanto se la cosa è di carattere spirituale quanto se è di carattere materiale; negli ordini che dà agisca con discernimento e moderazione, tenendo presente la discrezione del santo Giacobbe quando diceva: «Se faccio stancare troppo a camminare le mie pecore, mi moriranno tutte in un solo giorno» (Gen 33,13 Volg.).


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