preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
"Come fu ai giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell'uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e marito, fino a quando Noè entrò nell'arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e inghiottì tutti, così sarà anche alla venuta del Figlio dell'uomo". Gli eventi della nostra storia sin dal principio sono contrassegnati da alternanze di fatti intrisi di male e di peccato e da interventi salvifici di Dio. Egli, prima ancora che inviasse il suo Figlio tra noi, è da sempre l'eterno redentore del mondo. Le sue venute hanno sempre significato salvezza e redenzione per l'umanità. Mai però il buon Dio ha fatto violenza alla libertà umana, la sua è sempre una proposta motivata dall'amore gratuito. Proprio per questo però è accaduto e accade ancora che alla sua venuta possiamo trovarci impreparati e distratti dalle solite cose vane e fùtili della vita di ogni giorno. Può ancora accadere che venga un Natale e non ci si accorga del significato e dei coinvolgimenti che quella venuta dovrebbe comportare per ognuno di noi. È in quelle tristi circostanze, a causa di quelle colpevoli distrazioni che la gratuità dell'amore diventa inevitabilmente motivo di giudizio e di condanna. L'invito a vigilare nell'attesa è quindi più che mai urgente. Troppe amare sorprese ci hanno già ripetutamente sconvolti; riusciamo a far finta di niente anche quando il male e la violenza diventa orribile tragedia e dilagano in modo quasi inarrestabile. Come è consolante invece sapere alla luce della fede e della storia sacra che Dio e il suo Figlio Gesù Cristo sono ancora una volta pronti ad intervenire per sanare la storia e redimerci dai nostri mali! È prossimo il suo Natale, è prossimo l'evento della pace!
L'abba diceva: "Grande sicurezza contro il peccato è la lettura delle Sacre Scritture".
I MONACI PELLEGRINI Se un monaco pellegrino arriva da regioni lontane e chiede di abitare come ospite in monastero, se è soddisfatto delle usanze che trova nel posto senza turbare la comunità con le sue pretese, ma si accontenta con semplicità di quello che trova, sia accolto per quanto tempo desidera. Che se poi ragionevolmente e con umile carità fa qualche osservazione o dà qualche suggerimento, l'abate rifletta prudentemente se il Signore non lo abbia mandato proprio per questo.
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