Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Giovedì 10 ottobre 2019

L'insistenza della preghiera.

Il vangelo della liturgia odierna ha un tema particolare: l'importanza dell'insistenza della preghiera. La parabola di Gesù ci mostra come la preghiera insistente sia importante. Per progredire nella nostra vita, anche nel campo della carità, non possiamo prescindere dalla preghiera. L'amico inopportuno rappresenta un po' tutti noi. Chiediamo, allora, con fede e fiducia al Padre, rivolgiamo a Lui le nostre preghiere di lode e di intercessione. Mostriamo, nella preghiera la fede in un Padre che ci vuole bene e vuole il nostro bene; dimostriamo di avere fiducia proprio perché il Padre che ci vuole bene sa accogliere le nostre richieste. Ci dovremmo chiedere allora, specie quando sembra che il Signore non ci ascolti, con quanta fede proponiamo la nostra preghiera. L'atteggiamento di fede per rivolgerci al Signore è quello di considerare la preghiera come già ottenuta. La richiesta con fede dà per scontato che sia esaudita! Non possiamo, però, lasciarci confondere. Gesù nell'invitarci alla preghiera insistente non ci fa perdere di vista le vere priorità nella vita cristiana. La preghiera è anche aderire alla pedagogia di Dio e scoprire, nell'ascolto vero di Dio, la nostra vocazione autentica. Solo nell'ascolto vero della Parole e nella docilità allo Spirito, possiamo allora scoprire il vero valore della preghiera e di tutte le preghiere. L'invocazione allo Spirito, che Gesù ci raccomanda, è il fondamento della vera preghiera; preghiera che diventa trinitaria perché effettuata al Padre, nel nome del Figlio e per lo Spirito Santo. Scopriamo, allora in questo ascolto vero di Dio la forza della preghiera con la quale iniziamo tutte le preghiere: il segno della Croce. Non è un atto magico ma significa predisporsi, nella preghiera, all'ascolto vero, perché impariamo a riconoscere la volontà di Dio nella nostra vita. Scopriamo che nell'autenticità della preghiera cristiana non obblighiamo Dio ai nostri voleri ma siamo noi che cambiamo per aderire alla sua volontà. In questo senso la preghiera nella fede è sempre esaudita.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Pazienza

L'abba Pastor diceva: «Quali che siano le tue pene, la vittoria su di esse sta nel silenzio».

Un giorno che i fratelli si erano riuniti a Scete, alcuni anziani vollero mettere alla prova l'abba Mosè: si fecero sprezzanti e gli dissero: «Perché questa specie di etiope viene tra noi?». L'abate tacque udendo queste parole. Di ritorno dall'assemblea, quelli che lo avevano ingiuriosamente trattato gli dissero: «Non sei turbato?». Egli rispose: «Sono turbato, ma non dico niente».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

I VECCHI E I FANCIULLI

Sebbene la natura umana sia per se stessa portata a compassione verso queste due età, cioè dei vecchi e dei fanciulli, tuttavia è bene che intervenga in loro favore anche l'autorità della Regola. Si tenga sempre conto della loro debolezza e non si applichi affatto ad essi il rigore della Regola riguardo al vitto; si abbia piuttosto verso di loro un'amorevole condiscendenza e anticipino pure le ore regolari dei pasti.


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