preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
Il ricordo del beneficio ricevuto dovrebbe suscitare nell'animo sentimenti di riconoscenza e di gratitudine. Non di rado invece esso induce alla dimenticanza o, quel che è peggio, a dimenticare completamente la situazione di bisogno vissuta perché giudicata come offensiva alla propria reputazione personale. E' il comportamento degli Egiziani nei confronti degli Ebrei, discendenti di Giuseppe e dei suoi fratelli. La loro presenza, stimata come una benedizione di Dio nel momento della carestia, ora pesa sul popolo, preoccupato del numero in continuo aumento degli Israeliti, come una terribile minaccia. Che cosa fare? Rendere loro la vita sempre più difficile con lavori pesanti e sopprimere fin dalla nascita tutti i loro bambini maschi... Ma Dio non cessa di benedire il suo popolo... Il discorso si presenta molto più aspro nelle parole che Gesù rivolge ai suoi discepoli. Non solo vi saranno contrasti tra nazione e nazione, tra le diverse etnìe, ma la spada della divisione giunge fin nell'ambito familiare. Nel nuovo regno i nemici dell'uomo saranno i suoi familiari. Anzi il discepolo deve essere pronto a preferire il Signore Gesù ai propri genitori, ai figli o parenti. Una scelta che non ammette eccezioni... Chi si comporta diversamente, "non è degno di me". La persona del discepolo diventa sacra come quella del Maestro... Accoglierlo è come accogliere Gesù stesso, anzi il Padre. E non resterà senza ricompensa nemmeno un bicchiere d'acqua fresca offerto in suo nome. Appartenere a Lui costa alla natura umana, ma è anche un guadagno: viene identificata con la persona di Gesù, invitata a vivere la sua stessa consacrazione al Padre. E' il caso di ripetere con i Padri della Chiesa: Considera, o cristiano, la tua vocazione!
Ad un Abba chiesero: cosa è la rabbia? E lui rispose: è una punizione che noi diamo a noi stessi per l'errore di qualcun altro.
QUALE DEVE ESSERE L'ABATE L'abate pertanto non deve insegnare né stabilire né ordinare nulla che sia contrario - ciò non sia mai! - alla legge del Signore; ma i suoi comandi e i suoi insegnamenti infondano nell'animo dei discepoli un fermento della giustizia divina. Ricordi sempre l'abate che tanto della sua dottrina quanto dell'obbedienza dei discepoli, di tutte e due le cose si farà un esame rigoroso nel tremendo giudizio di Dio.
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