preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
Amare significa un bel voler bene. Gesù ci ha tanto voluto bene che ha dato la sua vita per noi. Questo è veramente l'amore più grande. Quando l'amore è vicendevole c'è anche l'amicizia. Gesù ci dice: "Voi siete miei amici", e quindi ci impegna a rispondere al suo amore. Assolveremo a tale impegno quando cercheremo di conoscere e di fare la sua volontà. Se ci sforzeremo di fare questo, noi non saremo né servitori di Cristo, né semplici suoi discepoli, ma suoi amici, per i quali Gesù ha dato la vita e ai quali comunica tutto ciò che ha udito dal Padre. E tali siamo diventati perché Gesù ci ha scelti..., ci ha comunicato il suo amore e la sua verità..., e ci ha inviati perché portiamo frutto..., ed esso sia duraturo..., e noi meritiamo di essere sempre arricchiti dei doni che chiederemo, nel suo nome, al Padre. Non stanchiamoci di chiedere quei doni... anzi... stanchiamo lui con le nostre preghiere.
Uno degli anziani disse: Proprio come l'ape, dovunque vada, fa il miele, così il monaco, dovunque vada, se va a fare la volontà di Dio produce sempre la dolcezza delle opere buone.
NORME PER L'ACCETTAZIONE DEI FRATELLI Se egli promette di perseverare nella sua stabilità, dopo due mesi gli si legga di seguito questa Regola e gli si dica: «Ecco la legge sotto la quale tu vuoi militare: se puoi osservarla, entra; se non puoi, va' pure via liberamente». Se rimane fermo nella sua decisione, lo si riconduca nel suddetto locale del noviziato e di nuovo sia messa alla prova in tutto la sua pazienza. Passati sei mesi, gli si rilegga la Regola, affinché sappia che cosa abbraccia. E se ancora persevera, dopo altri quattro mesi gli si rilegga di nuovo la Regola.
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