Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Martedì 14 maggio 2019

Il Signore mi ha scelto tra i poveri.

Assistiamo oggi ad un fatto che continuerà fino ai giorni nostri. Giuda non c'è più. E' rimasto un posto vuoto nel collegio degli apostoli. Non è giusto che siano solo undici se Cristo ne ha scelto dodici. Poi, dodici è la cifra perfetta, erano dodici, infatti, le famiglie di Israele. Ma soprattutto, undici sono sempre troppo pochi per il compito che li aspetta... Si vota e viene scelto Mattia. Che cosa dovrà fare? Come rispondere alla chiamata del Signore? Chiamata diversa da quella degli altri Apostoli... La risposta chiara che Gesù gli da è quella del Vangelo della messa. «Rimanere nel Suo amore». Le parole possono suonare facilmente... rimanere nel suo amore... Come si fa? sicuramente se ne ha chiesto Mattia... Come si fa a rimanere nell'amore di Dio? E Gesù continua: «Se osserverete i miei comandamenti rimarrete nel mio amore». Beh, almeno qualcosa di più chiaro. Ma quali sono questi comandamenti? E Mattia, da bravo ebreo, ne conosceva molti. Ma tutti erano importanti? Forse ce ne era uno che era il Primo? E si è chiesto Mattia... «ma Signore, qual è quel comandamento che devo osservare, che cosa devo fare per essere vero amico, non servo...» E Gesù gli parla... Gli risponde, perché Lui sempre risponde, nel segreto del cuore risponde, nel silenzio della nostra anima parla: «Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri». Ci possiamo chiedere: Cristo parla solo agli apostoli? Ma forse solo ai preti o alle monache. Abbiamo mai sentito nel nostro cuore la voce del Signore che parla? Abbiamo avvertito il mormorìo dell'aria del Suo passaggio, della sua presenza accanto a noi? «Cerchiamo il Signore, mentre si fa trovare, invochiamolo, mentre è vicino».


Apoftegmi - Detti dei Padri

Gli altri confratelli lodavano unanimemente un fratello in presenza dell'Abba Antonio; ma quando il vecchio lo ebbe messo alla prova, scoprì che non tollerava le offese. E il vecchio gli disse: Tu sei simile a un edificio, che, pur avendo una bella porta d'ingresso, tuttavia viene espugnato dai ladri per la porta di servizio.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

COME DEVONO ESSERE ACCOLTI GLI OSPITI

La cucina dell'abate e degli ospiti sia a parte, di modo che quando gli ospiti - che nel monastero non mancano mai - sopraggiungono a ore non previste, i fratelli non siano disturbati. E in questa cucina prestino servizio per un anno intero due fratelli che possano adempiere bene tale compito. Se c'è bisogno, si diano loro degli aiutanti perché servano senza mormorare; quando invece sono poco occupati, vadano a lavorare dove viene loro comandato. E questo non valga solo per costoro, ma in tutti gli uffici del monastero si usi questo criterio: che quando uno ha bisogno di aiuto, gli si dia; e quando invece è libero, obbedisca agli ordini ricevuti.


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