Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Martedì 23 aprile 2019

Gesù risorto appare a Maria Maddalena.

Maria di Magdala, dopo essere venuta a dar l'allarme raccontando «hanno portato via» il suo Signore, ritorna di nuovo al sepolcro. Vede e riconosce Gesù risorto dai morti. Vedere il segno della tomba vuota non basta da solo a fare credere nella risurrezione. Occorre l'apparizione di Gesù risorto, l'incontro con lui. Questa risurrezione di Gesù non è un ritorno alla vita precedente ma l'inizio di una vita nuova e diversa. Perciò anche il rapporto con Gesù non può continuare come prima. Ora egli è il “Signore” e sale presso il Padre suo e Padre nostro, il suo Dio e il nostro Dio.
Quando i due discepoli Pietro e Giovanni, immersi nelle loro meditazioni, se ne vanno via dal sepolcro, Maria di Màgdala resta lì, macerata da un solo amore: Gesù. Nella sua solitudine, il pensiero di lui penetra: «hanno portato via il mio Signore e non so dove l'abbiano messo». Non è più l'informazione un po' impersonale che aveva portato agli altri; è il grido di una tenerezza umana molto pura, ma profondamente femminile. Mentre parla, indovina una presenza dietro di sé. Si volta di scatto, ma l'apparizione che vede è così soave e tranquilla che non può credere a ciò che il suo cuore le fa sperare. Resta prostrata e scambia colui che è davanti a lei per giardiniere; forse potrà dare qualche informazione su quella sparizione che la strazia. Una parola è sufficiente a mutare tutta la sua tristezza in gioia: «Maria!» Essa diventa l'appassionata e sollecita annunciatrice della risurrezione ai discepoli. Ha ritrovato il suo Maestro e la scoperta la porta al mondo.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Abba Pambo chiese ad Abba Antonio: "Cosa dovrei fare?". L'anziano gli rispose: "Non confidare nella tua giustizia e non preoccuparti del passato, ma controlla la tua lingua e il tuo stomaco".


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

QUELLI CHE GIUNGONO TARDI ALL'UFFICIO DIVINO O ALLA MENSA

Alla mensa poi chi non arriverà prima del versetto, in modo che tutti insieme dicano il versetto e preghino e tutti insieme poi si siedano a tavola, chi dunque non giungerà per negligenza o per cattiva abitudine, sia ripreso fino alla seconda volta. Se ancora non si emenderà, non lo si ammetta a partecipare alla mensa comune, ma, separato dalla compagnia dei fratelli, mangi da solo, privato anche della razione di vino, finché non abbia dato soddisfazione e non si sia corretto. Alla stessa pena sia sottoposto chi non sarà presente al versetto che si dice dopo il pasto.


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