preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
Fedeltà viene da fede e questa è un dono di Dio che, in modi diversi, non viene negata a nessuno. La fedeltà coniugale scaturisce poi dalla concezione che ognuno ha dell'amore, questo di sua natura dovrebbe essere unitivo, esclusivo, perenne e indissolubile. Solo per la fragilità umana e per la durezza del cuore questi valori vengono spesso messi in discussione e non messi in pratica. Essendo poi il matrimonio un progetto divino per le sue creature, altra verità ne sgorga: non può essere vissuto solo con le forze e le virtù umane ed è per questo che Cristo lo ha corroborato con la grazia derivante da un sacramento. Per essere però celebrato, come Dio comanda, si richiedono ancora fede e fedeltà continue nei valori cristiani e pare che proprio in questo campo ci siano le deficienze maggiori. Sono sempre più frequenti i matrimoni con apparizioni lampo in chiesa in quel giorno con grande sfarzo esteriore e con poca fede e poi con dissertazione quasi completa. Ne vediamo le conseguenze ogni giorno e le statistiche sono davvero allarmanti. Un attenuante che non giustifica e spiega però i fallimenti a livello matrimoniale, è sicuramente il modo sempre più dispersivo di vivere la famiglia: i coniugi sono sempre più "separati" e i rischi sono cresciuti a dismisura. La durezza del cuore riguarda anche le scelte che molti fanno a cuor leggero preferendo magari maggiori guadagni in denaro, pur sapendo che per questo altri valori possono essere seriamente compromessi. Vengono spesso stravolti anche i ruoli e la loro importanza: pare sia mortificante, non remunerativo e non gratificante l'essere madre-educatrice o padre educatore. Si costata che spesso quando si arriva a migliori valutazioni è troppo tardi. Sicuramente non giova all'unità del matrimonio l'orgoglio dei coniugi e la non educazione al sacrificio. Sono deficitarie anche le strutture pubbliche e private che dovrebbero essere di supporto agli sposi, prima e dopo le loro nozze. Mancano infine per i giovani modelli validi ed incoraggianti: alcuni schemi e progetti di famiglia che si ritenevano indiscutibili e incrollabili fino a qualche anno fa, ora non lo sono più e le nuove proposte pare non convincano più di tanto.
Forse, anche le distrazioni, hanno un funzione: quella di renderci più umili e consapevoli che ogni nostra preghiera è una preghiera povera e una preghiera di poveri. Ma Dio ci ascolta sempre.
Distrazioni «Che cosa volete dire con pregare male? - È pregare con distrazione? Ebbene io vi dico da parte di Dio... che le vostre distrazioni non impediscono che la vostra preghiera sia buona ed eccellente. Soprattutto le distrazioni non sono una ragione per allontanarvi dalla preghiera. 'Che le mie distrazioni lodino il Signore!'. Più temerò le distrazioni, più pregherò e più sorriderò delle mie distrazioni».
COME CELEBRARE LE VIGILIE NOTTURNE NELLE DOMENICHE Di domenica ci si alzi un po' prima per le Vigilie. E a queste Vigilie domenicali si osservi il seguente ordine: cantati cioè, come stabilito sopra, sei salmi e il versetto, mentre tutti siedono con ordine, ciascuno al suo posto, sugli scanni, si leggano dal codice quattro letture con i loro responsori, come sopra abbiamo detto; solo al quarto responsorio il cantore aggiunga il Gloria, intonato il quale tutti subito si alzino in piedi con riverenza.
COME CELEBRARE LE VIGILIE NOTTURNE NELLE DOMENICHE Dopo queste letture, si dicano altri sei salmi secondo l'ordine, con le antifone come i precedenti e il versetto. Quindi di nuovo altre quattro letture con i loro responsori, nello stesso ordine di prima. Ad esse seguano tre cantici dai Profeti, scelti dall'abate, da cantarsi con l'Alleluia. 7opo il versetto e la benedizione dell'abate, si leggano ancora altre quattro letture del Nuovo Testamento nello stesso ordine di sopra.
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