preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
Le letture di questa liturgia presentano una tale complessità di personaggi, di elementi e di situazioni che il districarvisi appare difficoltoso. E poi, cosa potranno voler dire tanto la prima lettura quanto il Vangelo, che si relazionano ad un background così differente dal nostro? Eppure, proprio in questa Parola di Dio, difficile ed affascinante, si nasconde un messaggio di salvezza che ci parla di un Dio che si serve di esseri umani meschini e limitati, di circostanze strane e incomprensibili, di animali, sì anche di questi, sporchi e disprezzati, ora per attuare il suo disegno di amore, ora per dare un segno della sua potenza. Ma, amore e potenza, in Dio, sono due elementi che coincidono: per Agar significano aver salva la vita e, in un certo senso, il rimanere fedele di Dio alla promessa, nell’episodio evangelico esprimono la signorìa di Dio non solo sul creato, ma altresì sulle forze del male che tentano di opprimere il mondo. In ambedue gli episodi, l’intervento di Dio si pone come un atto di liberazione dell’uomo nella sua interezza: Agar e Ismaele hanno salva la vita, mentre gli indemoniati ritornano ad una esistenza degna di questo nome. L’autore sacro quindi si è servito dei figli (Ismaele e Isacco), della schiava (Agar) e dei porci per indicarci che il cammino verso Dio si attua in una dinamica misteriosa, che non vuol dire incomprensibile, ma simbolica!
Semina la gioia nel giardino di tuo fratello e la vedrai fiorire nel tuo.
PROLOGO ALLA REGOLA DI SAN BENEDETTO E il Signore, cercando il suo operaio in mezzo alla folla del suo popolo cui rivolge questo grido, dice di nuovo: «C'è qualcuno che desidera la vita e vuole vedere giorni felici?» (Sal 33,13). Se tu, all'udirlo, rispondi: «Io», Dio prosegue: «Se vuoi possedere la vita vera ed eterna, preserva la lingua dal male, le labbra da parole bugiarde; sta lontano dal male e fa' il bene; cerca la pace e perseguila (Sal 33,14-15). E quando avrete fatto ciò, i miei occhi saranno su di voi e i miei orecchi attenti al vostro grido e, prima ancora che mi invochiate, io dirò: Eccomi! (Is 58,9)». C'è forse per noi qualcosa di più soave di questa voce del Signore che ci invita, fratelli carissimi? Ecco che nella sua bontà il Signore ci indica il sentiero della vita (Sal 15,11).
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