preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
Nella prima lettura, continua il racconto degli Atti degli Apostoli. Si sapeva che se hanno trattato male il Maestro anche i discepoli subiranno castighi. Oggi gli Apostoli sono in prigione, ma la prigione non può trattenerli, come la tomba non ha potuto trattenere Gesù. L'Angelo del Signore apre le porte, li conduce fuori e dice loro: «Andate, e mettetevi a predicare al popolo nel tempio tutte queste parole di vita». La vita del Cristo risorto non può essere bloccata da nessuna minaccia umana, Dio è sempre il più forte, e nella vita di quelli che credono si manifesta in modo prodigioso. E si manifesta rendendo loro possibile testimoniare la risurrezione di Cristo. Infatti l'intervento miracoloso di Dio avviene per favorire la testimonianza: «Andate ad annunciare...». E gli Apostoli, che dovrebbero essere diffidenti, visto che sono stati appena arrestati e gettati in carcere, si mettono a insegnare già all'alba, senza curarsi delle minacce che pesano su di loro. Così manifestano la forza della risurrezione di Cristo. Attestano la luce, chiamano tutti alla conversione, ad accogliere la stessa vita nuova che in essi si manifesta grazie all'assistenza prodigiosa di Dio e alla loro risposta coraggiosa al dono divino. Il tempo di Pasqua deve mettere in noi lo slanci della riconoscenza verso Dio e lo slancio della fiducia piena di coraggio. Dio è intervenuto a nostro favore Dio interviene continuamente a nostro favore, purché noi aderiamo continuamente a Gesù risorto, che è li nostra speranza, la nostra vita, la novità di tutto il nostro essere. «Dio ha mandato il suo Figlio nel mondo perché i mondo si salvi per mezzo di lui: Chi crede in lui non è condannato»: è passato dalla morte alla vita, perché crede a Cristo risorto.
Abba Isaia disse: "La sapienza non consiste nel parlare; la sapienza sta nel sapere in quale momento parlare.
COME DEVONO FARE LA SODDISFAZIONE GLI SCOMUNICATI E allora, se l'abate lo permetterà, sia riammesso in coro al suo posto o a quello che l'abate avrà indicato; ma a patto che non ardisca recitare da solo salmo o lettura o altro nell'oratorio, se non ad un nuovo ordine dell'abate. E a tutte le Ore, mentre sta per terminare l'Opus Dei, si prostri a terra nel posto dove si trova; e così continui a fare la soddisfazione finché l'abate di nuovo non gli comanderà di mettervi fine. Chi invece per colpe leggere è scomunicato solo dalla mensa, faccia la soddisfazione nell'oratorio, prolungandola secondo l'ordine dell'abate, finché egli dia la benedizione e dica: «Basta così!».
home | commento | letture | santi | servizi | archivio | ricerca | F.A.Q. | mappa del sito | indice santi | preghiere | newsletter | PDA | WAP | info