Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Venerdì 17 marzo 2017

A voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato ad altri.

Con questa parabola del Vangelo di oggi Gesù ci compendia tutta la storia della salvezza: Dio si è scelto un popolo fra tanti altri, e ha stretto con esso un'Alleanza d’amore, affinché poi esso divenisse un faro potente per illuminare tutti i popoli, così come deve essere la Chiesa oggi nel mondo intero. E Dio, nella sua bontà senza fine, mandò i profeti suoi servi per ammaestrarlo ed ammonirlo quando deviava dalla retta via. Ma questo popolo non ascoltò: maltrattò gli inviati di Dio e giunse anche ad ucciderli. E alla fine mandò finalmente il proprio Figlio: uccisero anche Lui, suo Figlio, l’Erede. Lo presero, lo condannarono a morte, lo flagellarono a sangue, lo coronarono di spine e lo crocifissero alla presenza della sua stessa Madre. Questa parabola ci riguarda personalmente, carissimi, dato che, troppo spesso, abbiamo abusato della misericordia di Dio, e abbiamo di nuovo messo in Croce Gesù, commettendo peccati di ogni genere. Ma Gesù conclude, dicendoci: “la Pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo. Perciò vi dico: a voi sarà tolto il Regno di Dio e sarà dato ad un popolo che ne produca i frutti!”. Infatti Gerusalemme, con il suo bel tempio, venne distrutto qualche anno dopo, e il popolo ebreo venne disperso tra i popoli della terra. E la Chiesa che fine farà? E noi che fine faremo se non ci convertiamo, dopo tutti i richiami profetici che il Cielo ci ha inviato, tramite le Scritture Sante, tramite la Vergine Madre, a Fatima, a La Salette, alle Tre Fontane di Roma e in altri posti in questi ultimi anni? Dio ci salvi e la Madonna ci protegga e ci aiuti!


Apoftegmi - Detti dei Padri

Diceva l'abate Mios: «Obbedienza per obbedienza. Se uno obbedisce a Dio, Dio gli obbedisce».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

ATTEGGIAMENTO DURANTE L'UFFICIO DIVINO

Noi crediamo che Dio è presente dappertutto e che gli occhi del Signore scrutano in ogni luogo buoni e cattivi (Pr 15,3); ma crediamolo soprattutto senza alcun dubbio quando prendiamo parte all'Opera di Dio. Perciò richiamiamo continuamente alla memoria quanto dice il profeta: «Servite il Signore con timore» (Sal 2,11); e ancora: «Cantate inni con arte» (Sal 46,8); e: «A te voglio cantare davanti agli angeli» (Sal 137,1). Consideriamo dunque quale deve essere il nostro atteggiamento alla presenza di Dio e dei suoi angeli e salmodiamo in modo tale che il nostro spirito concordi con la nostra voce.


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