Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Domenica 26 febbraio 2017

Io non ti dimenticherò mai!

Dio è amore! Non possono mancare in Lui quelle intensissime e divine tenerezze che noi attribuiamo di preferenza alle nostre buone mamme. "Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se costoro si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai". Non è soltanto una splendida dichiarazione di amore: tutta la storia della salvezza è la conferma di questo amore viscerale di Dio per le sue creature. Egli è il Dio fedele lento all'ira e grande nell'amore. Egli perdona, Egli è la mia misericordia, dice un salmista! Egli attende con impazienza il figlio che si è perduto; non vede l'ora di dargli il suo abbraccio e riaverlo come figlio. Egli manda i suoi a compiere e perpetuare la sua missione nel mondo. Sono i suoi servi e i suoi amministratori dai quali esige assoluta fedeltà perché Egli per primo è fedele. Egli è per tutti il Dio provvido. Con l'esistenza ci ha dato nel nostro meraviglioso abitat anche tutto il necessario per vivere senza troppi affanni il tempo e prepararci all'eternità. Nella preghiera che Egli ci ha insegnato ci invita a chiedere il pane quotidiano, che per noi non significa soltanto il necessario al nostro corpo, ma anche quanto ci nutre nell'anima; la sua Parola e il Pane di vita. Per questo ci insegna ad essere sapienti, saper discernere cioè i veri valori: quelli del tempo e quelli dell'eternità. Ci dice: "Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena." Ci siamo costruito le nostre umane sicurezze e abbiamo spento in noi la fede nella divina Provvidenza. Sono nate le ingordigie, gli affanni, le inquietudini e tutto ciò che scaturisce da questo. Dobbiamo riscoprire e tornare a vivere nella fede in Dio e immergerci ancora nel suo amore per acquietare i nostri animi e sopire i nostri appetiti smodati. Dio ci illumini! Amen.


Apoftegmi - Detti dei Padri

«Quando tu desideri conoscere la tua misura, quale tu sei, se la tua anima è sulla strada o ne è fuori; (o desideri conoscere) la tua saldezza o la tua pochezza, metti alla prova la tua anima nella preghiera. Questa è infatti lo specchio dell'anima, e il saggiatore delle sue macchie e della sua bellezza. Lì si rivelano la falsità e le bellezze del pensiero... Nel tempo della preghiera si vede, in modo luminoso, da cosa è mosso o in quali moti si affatica il pensiero».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

QUANTI SALMI DEVONO DIRSI ALL'UFFICIO NOTTURNO

Durante il periodo invernale si dica [prima il versetto: «O Dio, vieni a salvarmi» (Sal 69,2), e poi] per tre volte: «Signore, apri le mie labbra e la mia bocca proclami la tua lode» (Sal 50,17); cui si aggiunga il salmo e il Gloria; 3quindi il salmo 94 con l'antifona oppure cantato lentamente; segua l'inno; poi sei salmi con le antifone. Finiti questi e detto il versetto, l'abate dia la benedizione; allora tutti siedano negli scanni e i fratelli a turno leggano dal codice posto sull'ambone tre letture intercalate dal canto di tre responsori. Due responsori si cantino senza il Gloria, ma dopo la terza lettura il lettore aggiunga il Gloria; e appena intonato, tutti immediatamente si alzino dai loro sedili, in onore e riverenza alla Santa Trinità.


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