preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
Oggi è il primo venerdì del mese, dedicato al Sacro Cuore di Gesù. E siamo tutti invitati alla confessione e alla comunione riparatrice al Sacro Cuore: ne otterremo grandi benefici spirituali e la vita eterna da parte di Gesù misericordioso. E nel Santo Vangelo ricordiamo la decapitazione di San Giovanni Battista. Egli è stato eletto da Dio a preparare la venuta sulla terra a Gesù, come una Voce che gridava forte nel deserto, chiamando tutti a conversione: a lavarsi nel fiume Giordano per purificarsi dai loro peccati, e per farsi trovare belli puliti, e ben profumati dentro l'anima, dal Signore che viene. E San Marco ci parla dell'estrema testimonianza del Battista, quella del sangue versato per il Messia d'Israele, per il Signore Gesù. Egli venne imprigionato dal re Erode, che non dormiva in pace e tremava, sentendo parlare la gente dell'immenso potere che aveva Gesù, che ormai compiva meraviglie in mezzo al popolo e per tutta la Palestina. San Giovanni Battista venne imprigionato perché aveva richiamato Erode al suo dovere morale: "Non ti è lecito tenere con te la moglie di tuo fratello!". Si trattava di Erodìade, che per questo motivo lo odiava a morte e voleva farlo uccidere... Per questo il Santo Precursore del Signore venne imprigionato. E dopo una danza della figlia, il re perse proprio la testa e fece decapitare il Santo Profeta di Dio... La sua amante Erodìade ebbe la testa gloriosa di San Giovanni Battista su di un vassoio. Vennero i discepoli, presero il cadavere del Santo Battezzatore e lo posero in un sepolcro. E questo fatto lo ricordiamo anche il 29 agosto. Ma prima di chiudere voglio fare ancora una considerazione: cosa direbbe oggi San Giovanni Battista se egli tornasse a predicare in questo mondo moderno, pieno di scandali senza numero, di immoralità di ogni genere, di infedeltà, di divorzi, di convivenze, di aborti, di scandali?... E che fine gli farebbero fare oggi, in questi tempi di corruzione e di tenebra?... E noi che facciamo?!... Si risvegli dentro di noi lo Spirito profetico di Giovanni il Battezzatore! E per questo preghiamo: Vieni, Spirito Santo, vieni per mezzo della potente intercessione del Cuore Immacolato e Addolorato di Maria, tua Sposa amatissima!".
"Abba Abramo, discepolo di abba Agatone, chiese ad abba Poemen: 'Come mai i demoni mi combattono?'. 'Ti combattono i demoni? - gli dice abba Poemen - Non combattono contro di noi finché facciamo la nostra volontà; infatti le nostre volontà sono demoni, e sono esse che ci tormentano, fino a quando non le compiamo. Vuoi vedere con chi combatterono i demoni? Con abba Mosè e quelli simili a lui".
L'OBBEDIENZA DEI DISCEPOLI Il principale contrassegno dell'umiltà è l'obbedienza senza indugio. Essa è propria di coloro che ritengono di non aver nulla più caro di Cristo; i quali, sia per il servizio santo a cui si sono consacrati, sia per il timore della geenna e la gloria della vita eterna, non appena dal superiore viene comandato qualcosa, come se l'ordine venisse da Dio, non sopportano alcun ritardo nell'eseguirla. Di questi il Signore dice: «Appena ha udito, subito mi ha obbedito» (Sal 17,45); e ai maestri dice: «Chi ascolta voi, ascolta me» (Lc 10,16).
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