Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Lunedì 23 gennaio 2017

Il principe di questo mondo è stato sconfitto.

Oggi nel Vangelo Gesù si scontra ancora con il diavolo. San Marco ne parla spesso nel suo Vangelo, che è quello più antico. E pensare che oggi si parla poco o niente del diavolo, e c'è anche chi nega la sua esistenza... Ma il diavolo esiste e come!... E sta procurando guai grossi all'umanità e anche alla Chiesa. Egli non dorme mai e si dà da fare per rovinare le anime per portarle poi al suo inferno eterno. Gesù è venuto sulla terra per sconfiggere il "principe di questo mondo", che è satana, e per distruggere il suo regno malefico. Ed è morto in Croce per questo, e per salvarci l'anima. Nel suo cammino di evangelizzazione Gesù non solo guarisce gli ammalati, ma scaccia pure tanti demòni dalle persone che incontra per le vie della Palestina. E viene accusato vergognosamente, invece di essere ringraziato... Ma chi è senza umiltà è anche senza fede in Gesù, e perciò è cieco dentro l'anima ed è un insipiente; egli si mette in pericolo di dannarsi anche l'anima perché può peccare contro lo Spirito Santo. E Gesù oggi ammonisce: "In verità io vi dico: tutto sarà perdonato ai figli degli uomini, i peccati e anche tutte le bestemmie che diranno; ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo non sarà perdonato: è reo di colpa eterna". E quali sono i peccati contro lo Spirito Santo? Essi sono: disperazione della salvezza, presunzione di salvarsi senza merito, impugnare la Verità conosciuta, invidiare la grazia altrui, ostinazione nei peccati e impenitenza finale. Il Signore ci conservi nella vera fede e lontano dai peccati.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Allontànati dal mondo intero con il corpo, e unisciti al mondo intero con il cuore.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

CONVOCAZIONE DEI FRATELLI A CONSIGLIO

Ogni volta che in monastero si devono trattare questioni di particolare importanza, l'abate convochi tutta la comunità ed esponga lui stesso di che si tratta. Dopo aver sentito il parere dei fratelli, consideri la cosa tra sé e poi faccia quello che gli sarà parso più utile. Ma abbiamo voluto che tutti siano chiamati a consiglio, perché spesso è al più giovane che il Signore rivela la soluzione migliore.
Però i fratelli esprimano il loro parere con tutta la sottomissione che l'umiltà ispira, senza presumere di sostenere ostinatamente il proprio punto di vista; la decisione invece dipenda dal giudizio dell'abate, in modo che tutti si attengano a ciò che egli avrà ritenuto più opportuno. Tuttavia, se è doveroso per i discepoli obbedire al maestro, è altrettanto conveniente che egli disponga tutto con prudenza e giustizia.


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