Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Martedì 01 novembre 2016

I veri beati.

Oggi la Chiesa militante, tutti noi che siamo ancora in cammino verso la patria beata, ci uniamo alla Chiesa gloriosa, alla schiera dei santi nei cieli. Lo facciamo durante tutto l'anno quando ricorre un "dies natalis" di uno di loro, come viene definito, il giorno cioè della loro morte, ma nell'arco dell'anno non ci è proprio consentito di ricordarli tutti, sia perché nel corso dei secoli fino ai nostri giorni, la Chiesa ha dovuto necessariamente, operare una scelta, anche perché il loro numero costituisce una schiera che nessuno può numerare. Infatti oggi, oltre che ricordare i santi canonizzati ufficialmente dalla Chiesa, ricordiamo tutti coloro che, spesso in modo nascosto e rimasti anonimi, hanno raggiunto la salvezza. Sicuramente tra questi, speriamo di poter annoverare tanti nostri cari, persone semplici, che senza mai assurgere agli onori della cronaca e senza nessuna proclamazione, hanno però servito il Signore con costanze e fedeltà. Li festeggiamo perché vogliamo innanzitutto rendere grazie a Dio, autore e fonte della santità, a Cristo nostro redentore e modello e anche a tutti loro che ci incoraggiano con i loro esempi e intercedono per noi, affinché possiamo con loro, un giorno, godere la stessa gioia nella visione beatifica. Ricordandoli e festeggiandoli. Oggi la liturgia proclama ancora una volta, il vangelo delle beatitudini. Vuole dirci qual'è stato il loro codice di vita, come hanno potuto raggiungere la vera e definitiva beatitudine. Vogliono anche distoglierci dal nostro mondo di distrazioni, di superficialità e di fatuo materialismo. Oggi i nostri occhi, il nostro spirito deve essere rivolto più che mai alla patria che ci attende. Dobbiamo riprendere fiducia e riappropriarci di certezze che solo la fede e la fedeltà vissute possono infonderci. Dobbiamo avere il coraggio di pensare con fermezza che la nostra vocazione comune è una chiamata alla santità. Non è importante che questa sia riconosciuta e proclamata dalla Chiesa. E' importante che sia riconosciuta dal Signore, giusto giudice e Padre misericordioso. Sant'Agostino pensando ai santi, meditando sulle loro eroiche virtù, affermava: "se questi e queste... perché non io?". Ecco... perché non io??


Apoftegmi - Detti dei Padri

L'Abba Antonio disse: Come i pesci, se restano per lungo tempo a secco, muoiono, così anche i monaci, se restano a lungo fuori della cella o si trattengono con la gente profana, vengono distolti dalla meditazione che si sono prefissi.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

IL LAVORO MANUALE QUOTIDIANO

Dal 1° ottobre fino all'inizio della Quaresima si dedichino alla lectio sino a tutta l'ora seconda; all'ora seconda si celebri Terza e poi sino a nona tutti si occupino nei lavori loro assegnati. Al primo segnale dell'ora Nona ognuno lasci il suo lavoro e si tenga pronto per il secondo segnale. Dopo il pasto poi si dedichino alla lectio o allo studio dei salmi.


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