preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
Sono le parole che Gesù rivolge all'uomo che implora la guarigione. Egli sta insegnando nella Sinagoga in giorno di Sabato. Egli insegna, come sempre, con la forza della parola e con i gesti e i segni che pone. Gli scribi e i farisei, più che ad ascoltare gli insegnamenti di Cristo stanno ad osservare, quasi a spiare i suoi comportamenti per trovare qualche appiglio per poi accusarlo. Non è certamente questo il modo di porsi dinanzi al Signore. La sua parola va accolta con fede e gratitudine. È quasi consequenziale poi che neanche dinanzi al miracolo trovino motivo di comprensione e di conversione. L'invidia acceca e la cecità spirituale rilega nelle tenebre e sfocia in aperta avversione. Gesù legge nei loro pensieri e cerca ancora di gettare luce in quei cuori: «Àlzati e mèttiti nel mezzo!», dice a quell'uomo. Con quel gesto vuole dire chiaramente che l'uomo va posto al centro di ogni interesse e al disopra di ogni altro calcolo, poi aggiunge: «Stendi la mano!» e la mano guarì. Purtroppo non segue l'ammirazione per l'accaduto, non segue la loro conversione e ancor meno la lode a Dio, ma «pieni di rabbia e discutevano fra di loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù». S'intrecciano in questo episodio la cura amorevole del medico divino, l'attenzione che Cristo ha per ciascuno di noi e la rabbia degli scribi e dei farisei. È una storia che ha avuto e ha ancora il suo sèguito. Sono ancora tanti i seguaci degli scribi e dei farisei! Per fortuna sono ancora tanti coloro che fiduciosamente stendono le mani verso Cristo, tanti ad essere guariti, tanti a cantare la misericordia di Dio per i suoi prodigi di grazia e di amore.
L'audacia della preghiera. «Una volta Abramo, il discepolo di padre Sisoes, fu tentato dal demonio. L'anziano vide che era caduto, e levatosi in piedi tese le mani al cielo dicendo: "O Dio, sia che tu voglia, sia che tu non voglia, non ti lascerò se non lo guarirai...". E all'istante fu guarito».
COME CELEBRARE LE VIGILIE NELLE FESTE DEI SANTI Nelle feste dei Santi e in tutte le solennità si celebri l'Ufficio come abbiamo indicato per la domenica, 2eccetto
che si dicano i salmi, le antifone e le letture proprie di
quel giorno; ma si mantenga l'ordine stabilito sopra.
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