Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Sabato 30 aprile 2016

La pace la gioia e la fiducia.

Lo stesso Gesù si fa garante del futuro della sua Chiesa nascente. Inviando i suoi ad andare in tutto il mondo per annunciare l'avvento del suo regno, ha predetto loro odi, rifiuti e persecuzioni, ma tutto ciò, quasi per assurdo, viene annoverato tra le beatitudini: «Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia». Egli vuole così dirci che insulti e persecuzioni non potranno inficiare la pace della sua Chiesa, anzi proprio da quegli eventi, sgorgherà la migliore fecondità. Neanche la gioia potrà essere compromessa come testimonieranno, prima gli apostoli, e poi la schiera dei testimoni di Cristo nel corso della storia fino ai nostri giorni. Già San Paolo affermava: «Sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi e completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa!». Non c'è quindi contraddizione tra la pace, la gioia e la fiducia cristiana e le inevitabili persecuzioni, anzi in Cristo, crocifisso e risorto, abbiamo scoperto che queste sono la via della vita, la certezza della risurrezione. Alla sofferenza che uccide Egli ha sostituito quella che salva. Per questo predìce ai suoi seguaci: «Hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi». Tra i grandi doni della fede cristiana dobbiamo annoverare sicuramente quello che ci consente di valorizzare agli occhi di Dio anche gli eventi più negativi della nostra esistenza. L'esempio dei martiri ci illumini.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Abba, quale azione è così buona che io possa compierla? Egli rispose: Le azioni sono tutte uguali. La scrittura dice: Abramo fu ospitale, e Dio era con lui. Elia amava la quietas, e Dio era con lui. Davide era umile, e Dio era con lui. Dunque ciò che vedi che la tua anima desidera in conformità a Dio, fallo, e abbi cura del tuo cuore. E Dio sarà con te.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

IL LAVORO MANUALE QUOTIDIANO

1L'ozio è nemico dell'anima; per questo i fratelli in determinate ore devono dedicarsi al lavoro manuale e in altre ore alla lectio divina.Ed ecco come pensiamo di regolare il tempo dell'una e dell'altra occupazione. Da Pasqua fino all'inizio di ottobre, al mattino appena uscita da Prima, si occupino nei vari lavori necessari sin verso l'ora quarta; dall'ora quarta sin verso l'ora sesta si dedichino alla lectio. Dopo sesta, levatisi da mensa, si riposino nei loro letti nel massimo silenzio; se qualcuno vorrà leggere per conto suo, lo faccia pure ma in modo da non disturbare gli altri. E si celebri Nona un po' prima, a metà dell'ora ottava, e poi vadano di nuovo al lavoro assegnato fino a vespro.


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