preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
Sin dall'antichità, ma la cosa conserva tutta l'attualità anche ai nostri giorni, quando veniva annunciato l'arrivo di grandi personaggi della storia, si procedeva con la massima celerità ad aggiustare al meglio le strade, a raddrizzare i sentieri, per garantire loro la migliore accoglienza. Proprio questa è la vocazione del Battista nei confronti del Signore: egli sta preparando la strada al Messia, predicando la conversione e preannunciando l'avvento e la vicinanza del Regno di Dio. La conversione comporta l'abbandono di costumi logori e peccaminosi per imboccare una via nuova, la via del Regno, che Cristo sta per tracciare per l'intera umanità. Nessuno quindi può accampare diritti precostituiti di appartenenza a quel regno, adducendo motivi di razza o vicoli di parentela con gli eletti del Signore: "Vi dico che Dio può far sorgere figli di Abramo da queste pietre". La religiosità non si acquisisce per eredità, ma è sempre una scelta libera e personale di vita. Giovanni si accorge che alcuni accorrono a lui non per operare una vera conversione, ma solo per aggiungere una nuova ed esteriore connotazione alla loro ipocrisia. Egli li chiamava "razza di vipere" e "sepolcri imbiancati", velenosi e falsi, ma anche alberi sterili, alla cui radice già è posta la scure. Sono gli effetti di un nuovo battesimo in Spirito Santo e fuoco, che Cristo consumerà con il suo martirio sulla croce; è quella suprema testimonianza di amore che egli offrirà al mondo, per tutti come motivo di salvezza e di perdono, ma anche come inevitabile motivo di selezione tra pula e grano buono, tra coloro che vorranno godere del suo perdono e coloro che colpevolmente lo rifiuteranno. Così l'evento Cristo diventa l'evento definitivo e determinante della storia, anche se sono incessanti le sue venute tra noi perché tutti possano vedere la salvezza. Ecco perché il 25 prossimo venturo è ancora Natale!
Il padre di Zenone disse: "chi desidera che Dio esaudisca presto la sua preghiera, quando si alza e tende le mani al Signore, prima di pregare per ogni altra cosa e per la sua stessa anima, deve pregare nel cuore per i suoi nemici. È per questa azione buona che Dio lo ascolterà, qualsiasi cosa poi gli chieda".
L'ORDINE DELLA COMUNITÀ Dunque i fratelli, secondo i posti stabiliti dall'abate o secondo l'ordine di anzianità monastica, accedano al bacio di pace, alla Comunione, al canto dei salmi, al posto in coro; e in tutti i luoghi l'età non dovrà essere affatto criterio di distinzione o di preferenza, perché Samuele (cf. 1 Sam 3) e Daniele (cf. Dn 13) da giovani furono giudici degli anziani. Perciò, eccetto quelli che l'abate per ragioni superiori o per giusti motivi come abbiamo detto, avrà promossi o degradati, tutti gli altri abbiano il loro posto secondo l'ingresso in monastero; così, ad esempio, chi è entrato alla seconda ora del giorno sappia di essere più giovane di chi è entrato alla prima ora del giorno, qualunque sia la sua età o la sua condizione sociale; tuttavia i fanciulli siano sotto la disciplina di tutti in ogni caso.
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