Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Martedì 25 novembre 2014

"Viene il Signore a giudicare la terra".

La vita dei discepoli del Signore non sarà tranquilla: non mancheranno persecuzioni, tradimenti, tentazioni e inganni. Occorre la perseveranza. Allora si potrà essere salvi, nello sfacelo di tutte le cose. Colui che siede sulla nube, della prima lettura dall'Apocalisse, "simile a Figlio d'uomo", - visione messianica già avuta da Daniele - è Cristo; la mietitura e la vendemmia indicano il giudizio compiuto da Gesù, Signore del mondo e della storia. Agli uomini che si gloriano delle loro grandiose strutture religiose la parola di Cristo viene a scrollare via ogni sicurezza, che non provenga dalla fede. Quanto al voler conoscere in anticipo i tempi, Gesù rimane molto incomprensibile: l'importante è non farsi ingannare da falsi avvenirismi. I segni della fine sono già operanti, ma essa non viene subito. Ogni cosa è valutata in relazione a lui. Un giudizio che è già ora intimo a ogni scelta che andiamo facendo. Attendiamolo per essere pronti ed essere mietuti come il buon frutto della mietitura.


Apoftegmi - Detti dei Padri

L'Abba Pastor disse: Non abitare in un posto dove ti accorgi che gli altri ti invidiano, perché là non potrai crescere.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

NORME PER L'ACCETTAZIONE DEI FRATELLI

Colui che deve essere ammesso prometta nell'oratorio alla presenza di tutti la sua stabilità, la conversione dei suoi costumi e l'obbedienza, davanti a Dio e ai suoi Santi, perché se un giorno dovesse agire diversamente, sappia che sarà condannato da Dio stesso del quale si prende gioco. Di questa sua promessa rediga una carta di professione a nome dei Santi di cui lì si conservano le reliquie e dell'abate presente. Tale carta di professione la scriva di sua mano lui stesso; oppure, se non sa scrivere, la scriva un altro a sua richiesta e il novizio vi apponga un segno; e poi di sua mano la deponga sull'altare. Dopo averla deposta, il novizio intoni subito questo versetto: «Accoglimi, Signore, secondo la tua parola e avrò la vita: non deludermi nella mia speranza» (Sal 118,116). Tutta la comunità ripeta per tre volte il versetto, aggiungendovi il Gloria Patri. Allora il fratello novizio si prostri ai piedi di tutti, perché preghino per lui; e da quel momento sia ormai annoverato tra i membri della comunità.


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