preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
Chi di voi, se un figlio o un bue gli cadesse in un pozzo, non lo tirerebbe sùbito fuori in giorno di sabato? L'agire di Dio suona bruciante, domanda posta nel cuore della nostra esistenza, continuamente tentata di incredulità, e chiede risposte. Ha forse paura oggi la Chiesa di Cristo di guarire in giorno di sabato, di trasmettere la beatificante realtà liberatrice dell'uomo, di farsi credibile sacramento dell'amore smisurato di Dio? La contestazione dell'agire di Dio o del Figlio suo Gesù Cristo o della sua Chiesa, scaturisce quasi sempre da quell'ottusa presunzione, da grettezza mentale o dall'aver assunto atteggiamenti di mera esteriorità che estranea dalla Verità. Dio è più grande del sabato, è più grande di ogni umana grandezza, trascende ogni logica e i suoi disegni vanno oltre i confini della umana ragione, senza umiliarla se illuminata dalla sua stessa grazia. Chiediamo oggi perché possiamo riconoscere sempre quei segni dei tempi, quella grazia di Dio con la quale Egli continuamente ci orna.
Un confratello chiese a un anziano: Come viene all'uomo il timor di Dio? E l'anziano rispose: Se un uomo vive in umiltà e in povertà e non giudica gli altri, in questo modo si manifesta in lui il timor di Dio.
IL LAVORO MANUALE QUOTIDIANO Qualora poi le condizioni o la povertà del luogo richiedessero che i monaci attendano essi stessi a raccogliere le messi, non ne siano malcontenti, perché allora sono veri monaci quando vivono del lavoro delle proprie mani, come i nostri Padri e gli Apostoli. Tutto però si faccia con discrezione, tenendo conto dei più deboli.
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