Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Mercoledì 11 giugno 2014

Il chicco che muore porta molto frutto.

"Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date", questo comando del Signore fa parte integrante della missione degli apostoli nella memoria liturgica di san Barnaba. Chiamati da Cristo ad essere i suoi prediletti solo per una sua libera scelta di amore, quindi nell'assoluta gratuità, alla stessa maniera essi debbono intraprendere e svolgere la loro testimonianza dinanzi al mondo. Debbono annunciare a tutti ciò che essi stessi per primi hanno visto, udito e sperimentato. Il regno dei cieli è vicino, ma molti debbono essere sanati, risuscitati, liberati dal male affinché possano entrare ed esserne partecipi. Debbono ripetere a loro volta quello che ha fatto Gesù durante la sua vita. Egli ora vuole trasferire a loro l'energia della sua parola, la sua forza di compiere prodigi, la capacità di essere testimoni veraci e credibili. Li vuole liberi da ogni terrena preoccupazione, li spoglia di ogni umana sicurezza dando loro soltanto la garanzia che l'operaio ha diritto al suo nutrimento. Non indica loro neanche un indirizzo preciso a cui rivolgersi o dove andare; Gesù dice "Strada facendo"; apre loro tutte le vie del mondo, tutte le strade dove vivono gli uomini affinché tutti trovino la Via del Regno. Deve essere ancora tale la strada del vangelo, così debbono comportarsi gli annunciatori delle verità di Cristo. Li accompagna una certezza che Egli è con loro sulla stessa strada, sugli stessi percorsi, talvolta impervi e spesso inospitali: "Quanto son belli i piedi di coloro che recano un lieto annunzio di bene! Ma non tutti hanno obbedito al vangelo". Non ci scoraggiamo per questo anche perché lo stesso Signore ci avverte che "se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto". Spesso la morte del chicco di grano comporta la morte anche del seminatore: "Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà per la vita eterna". Questo è il vissuto di Bàrnaba, questo è ancora il vissuto della Chiesa, ma resta sempre vero che il sangue del martire è il seme fecondo da spargere nel campo del Signore.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Il padre Zaccaria disse: "secondo me, monaco è colui che in ogni cosa fa violenza a se stesso".


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

L'ELEZIONE DELL'ABATE

Se invece tutta la comunità, sia pure all'unanimità, eleggesse - non sia mai! - una persona accondiscendente ai propri vizi e questi vizi giungono in qualche modo a conoscenza del vescovo nella cui diocesi è situato il monastero o agli abati o ai cristiani vicini, essi non permettano che prevalga l'accordo dei perversi e scelgano un degno amministratore per la casa di Dio, convinti che ne riceveranno grande ricompensa, se agiranno con retta intenzione e per zelo verso Dio, mentre al contrario saranno colpevoli di peccato se trascurano di intervenire.


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