preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
Ci viene presentata dall'evangelista Luca una narrazione di rara bellezza, sotto l'aspetto letterario e di annuncio catechetico. E' l'episodio dei due discepoli di Èmmaus, ormai completamente allo sbando, diretti verso casa, delusi di essere stati con Gesù. "Noi speravamo che egli fosse Colui che doveva redimere Israele". Eppure sapevano tutto di lui, ma non si erano affatto lasciati afferrare da questo giovane e per tanti versi straordinario Maestro. Sono pure al corrente degli ultimi avvenimenti, sono aggiornati su alcune visioni che riguardavano lui, che alcune donne dicevano di averlo visto vivo, ma forse esse dicono allo sconosciuto - vaneggiavano per il forte desiderio di rivederlo. Ora essi sono in cammino, lasciando alle spalle una esperienza esaltante da dimenticare, e non si sono per nulla incuriositi per quanto stava accadendo. "Gesù si accostò da semplice viandante, e prese a camminare con loro". Li ascolta interessato, chiedendo loro il perché di tanta tristezza, così a modo di conoscere il loro disagio. Ora può anche rimproverarli su alcune cose che dovevano già sapere. "O tardi di cuore a credere a tutto quello che hanno detto i profeti! Non doveva forse il Messia patire tali cose, ed entrare poi nella sua gloria?" E mentre camminano verso Èmmaus, Gesù, da Mosè e da tutti i profeti fa percorrere ai due il cammino scritturistico che lo riguardava. La narrazione fu così convincente, che i due discepoli rimasero affascinati da costringere il loro compagno di viaggio a fermarsi con loro. Gesù acconsentì e quando fu a tavola "prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, e sùbito si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero". Ecco un altro di quegli attimi intensi, indescrivibili, nei quali Gesù improvvisamente diventa il Gesù della fede, il tutto dell'esistenza umana, il compagno indispensabile del cammino. E' un'esperienza che si fa quando, come quei due discepoli, si accoglie e si ascolta il Signore tramite la sua parola. E quella sera inaspettatamente giungono fino a sedere a tavola per spezzare il pane con lui, ormai convinti di condividere la loro stessa vita con il Maestro. Non sono più per Èmmaus, ritornano a Gerusalemme, ed era notte, non più per loro, nel cuore palpitava la Vita, quella stessa del Risorto. "Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre discorreva con noi lungo la via?"
Abba Pambo chiese ad Abba Antonio: "Cosa dovrei fare?". L'anziano gli rispose: "Non confidare nella tua giustizia e non preoccuparti del passato, ma controlla la tua lingua e il tuo stomaco".
QUELLI CHE GIUNGONO TARDI ALL'UFFICIO DIVINO O ALLA MENSA Alla mensa poi chi non arriverà prima del versetto, in modo che tutti insieme dicano il versetto e preghino e tutti insieme poi si siedano a tavola, chi dunque non giungerà per negligenza o per cattiva abitudine, sia ripreso fino alla seconda volta. Se ancora non si emenderà, non lo si ammetta a partecipare alla mensa comune, ma, separato dalla compagnia dei fratelli, mangi da solo, privato anche della razione di vino, finché non abbia dato soddisfazione e non si sia corretto. Alla stessa pena sia sottoposto chi non sarà presente al versetto che si dice dopo il pasto.
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