Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Giovedì 12 dicembre 2013

Accettare, accogliere.

L'attesa messianica aveva assunto nel corso della storia del popolo d'Israele connotati molto diversi; pochi avevano compreso il significato autentico della venuta del Cristo, molti invece avevano riposto in quella promessa di un nuovo regno e nell'avvento del messia, speranze di grandezza e di potere o, al più, di liberazione solo da altre umane oppressioni e tirannìe. La classe dirigente, che deteneva il potere religioso al tempo di Gesù, se n'era impadronito con violenza e cercava di conservarlo alla stessa maniera. Questo è il presupposto di ogni rifiuto del vero piano salvifico divino; sarà uno dei motivi della condanna di Gesù. È anche motivo della non accettazione della predicazione e del battesimo di Giovanni Battista. Sta avvenendo un passaggio storico, una svolta decisiva. Giovanni addìta al mondo "l'agnello di Dio che toglie i peccati del mondo", egli è un grande profeta, il più grande tra i nati di donna, l'ultimo dei profeti del vecchio testamento, legato da prima della nascita a Cristo. È il nuovo Elia, ma ancora una volta molti non l'accettano. È la sorte dei profeti essere incompresi e violentati. È l'assurdo della storia degli uomini che attendono per secoli una venuta e poi non sanno riconoscere e rifiutano l'evento salvifico finale. Saper leggere la storia della salvezza, saper riconoscere gli inviati di Dio, è dono dello Spirito e non dell'intelligenza umana. Preghiamo per quel dono.


Apoftegmi - Detti dei Padri

L'abba Isaia rispose alla domanda: "Che cos'è l'amore del denaro?». "È il non credere che Dio si prenda cura di te, il disperare delle sue promesse, e il voler farti grande da solo".


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

L'ELEZIONE DELL'ABATE

Colui che è stato costituito abate pensi sempre quale peso si è assunto e a chi deve rendere conto della sua amministrazione (Lc 16,2); e sappia che deve più giovare che dominare. Per questo bisogna che egli sia dotto nella legge divina, perché sappia da dove trarre insegnamenti nuovi e antichi (Mt 13,52); sia casto, sobrio, misericordioso, umile, e sempre faccia prevalere la misericordia sulla giustizia (Gc 2,13), per ottenere lo stesso anche lui.


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