preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
"La potenza del Signore gli faceva operare guarigioni". Gesù siede come "maestro"; egli insegna con le parole e con le opere; queste mirano a confermare gli insegnamenti e le azioni diventano prodigi perché debbono smuovere alla fede autentica nel Cristo, l'inviato del Padre per la salvezza del mondo. Un uomo da salvare è lì fuori e giace paralitico sul suo lettuccio; non è in grado di muoversi e i portatori vorrebbero avvicinarlo a Gesù, Non ci riescono a causa della folla. Lo calano dal tetto e Gesù, "veduta la loro fede, disse: "Uomo, i tuoi peccati ti sono rimessi". È il premio della fede, è il premio della fraternità e dell'amore, ma è solo la prima parte del miracolo quello che suscita lo scandalo e l'indignazione degli scribi e dei farisei, ancora chiusi nei loro assurdi e segreti ragionamenti. Gesù, scruta nei loro cuori e dice: «Che cosa andate ragionando nei vostri cuori? Che cosa è più facile, dire: Ti sono rimessi i tuoi peccati, o dire: àlzati e cammina? Ora, perché sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati: io ti dico - esclamò rivolto al paralitico - àlzati, prendi il tuo lettuccio e và a casa tua». Ora l'azione divina e completa: "l'uomo" è stato guarito nell'anima e nel corpo. Gesù, ancora una volta ha rivelato l'amore misericordioso del Padre e ha confermato la natura della sua perenne missione nel mondo. Oggi siamo particolarmente sollecitati a ricordare tutte le opere di misericordia che possiamo compiere nei confronti dei nostri fratelli: Gesù premia la fede dei "portatori" di quell'uomo, riserva grazie speciali ad ognuno che è pronto a farsi carico delle altrui debolezze. Non possiamo dimenticare che lo stesso Gesù ci dirà nel giudizio finale: "In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me".
Il padre Isaia disse: "se uno vuole rendere male per male, può ferire la coscienza del fratello anche con un solo cenno".
L'ORDINE DELLA COMUNITÀ Dovunque i fratelli si incontrano, il più giovane chieda la benedizione al più anziano; quando passa un anziano, il più giovane si alzi e gli ceda il posto a sedere e non ardisca sedersi di nuovo se non glielo permette l'anziano; in modo che si avveri ciò che sta scritto: «Gareggiate nello stimarvi a vicenda» (Rm 12,10). I fanciulli più piccoli e gli adolescenti nell'oratorio e a mensa mantengano con ordine i posti stabiliti; fuori poi e in qualunque altro luogo siano sotto sorveglianza e disciplina, finché non arrivino all'età della discrezione.
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