Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Sabato 14 settembre 2013

Chiunque crede in lui avrà la vita eterna.

Oggi la liturgia dell'Esaltazione della croce ci propone un brano del colloquio notturno tra Gesù e Nicodemo. In questo brano, non troviamo la parola croce ma scopriamo altre parole importanti: salire e discendere dal cielo, l'amore del Padre, la donazione del Figlio e soprattutto la volontà della salvezza del mondo. La missione divina di Gesù è la realizzazione del piano di salvezza del Padre. La croce, accettata e non subita, rappresenta allora il riconoscimento di questo piano. Piano di salvezza fonte dell'amore del Padre. Nel momento della sua più profonda umiliazione, con la sua morte in Croce, Gesù dimostra la massima esaltazione nel compiere la volontà del Padre. La Croce non è semplicemente il martirio di un giusto, come per San Giovanni Battista ma è il compimento massimo della volontà del Padre. Possiamo trovare qui un significato profondo della Croce, proprio nel valore profondo dell'obbedienza del Figlio al Padre. Ecco allora scopriamo, l'esaltazione della Croce. Nel valore del messianismo di Cristo, come missione del Padre, capiamo anche il discorso criptico di Gesù a Nicodemo. La Croce è, nel riconoscere a pieno il messianismo di Gesù, è il compimento dell'opera trinitaria. Chi legge nell'evento Croce-Risurrezione quasi uno sgretolarsi delle relazioni trinitarie e l'abbandono del Padre, riduce conseguentemente la missione di Cristo e non vuol accettare compiutamente il suo Mistero. Gesù diventa allora obbediente alle aspettative terrene e per questo fallisce umanamente e disperatamente. La Croce è allora scandalo per i giudei e stoltezza per i pagani proprio su di essa proiettiamo la nostra umanità e non ne scopriamo, con l'umanità di Cristo il riflesso dell'Amore del Padre. Cristo, con la sua umanità - con il "scendere" dal cielo si rende disponibile a questa opera di salvezza. Nella Croce e nel Mistero Pasquale si fonda la nostra fede. Prendiamo, quindi con fede e fiducia la nostra croce e seguiamo Cristo perché ci faccia partecipi del suo Regno, nel dono della vita eterna.


Apoftegmi - Detti dei Padri

"Sii una madre per i tuoi monaci, piuttosto che un padre... Una madre che ama non vive per se stessa, ma per i suoi figli... Deve essere indulgente verso le loro debolezze, sopportare con amore le loro malattie, fasciare i mali dei peccatori con le bende della misericordia, rialzare con dolcezza quelli che cadono, purificare nella pace quelli che si sono macchiati di qualche vizio ed imporre loro una razione supplementare di preghiera e di digiuno, ricoprirli di virtù attraverso l'insegnamento e l'esempio, seguirli costantemente e proteggere la loro pace interiore in modo da non dover mai sentire da parte loro il minimo rimprovero".


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

CON QUALE ORDINE DEVONO DIRSI I SALMI

A Compieta si ripetano ogni giorno i medesimi salmi, cioè il 4, il 90 e il 133. Fissato l'ordine della salmodia diurna, tutti gli altri salmi che rimangono si distribuiscano in parti uguali per le sette Vigilie notturne, dividendo quelli più lunghi e assegnandone dodici per ciascuna notte.


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