preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
La parabola dei talenti ci impegna seriamente nella nostra vita cristiana. Siamo, infatti, tenuti a riconoscere i doni che Egli compie nella nostra vita. Quanto vittimismo sentiamo! Quante lamentale! Può essere, ed è vero, che nella nostra vita sembra che manchi qualcosa, sia materiale che spirituale. Una domanda, però, possiamo farla a noi stessi. Non è che cerchiamo sempre la strada più facile, la strada più semplice e comoda e che richiede poco impegno? Non nascondiamo, prima di tutto a noi stessi, i talenti che Dio ci dona. Un esempio concreto può chiarire questo aspetto. Davanti al male, anche quello che la società non considera tale (vogliamo dire la bestemmia?), siamo capaci di dare una vera testimonianza cristiana? O preferiamo nasconderci dietro un semplicistico "non so parlare, non so che dire", per evitare di esporci? Affidiamoci a Dio e scopriremo di poter anche testimoniare in modo inaspettato le verità della fede. L'importante è riconoscere che tutto il bene non proviene da noi ma da Dio ed affidarci a Lui. I talenti non sono nostri ma doni di Dio da far fruttificare. L'invito allora è nella fede e nella fiducia che i talenti, i doni, le grazie di Dio sono sufficienti per la nostra vita. Chiediamo al Signore di fare in modo che la sua grazia possa essere feconda anche per noi e i nostri cuori, chiamati alla vera conversione.
Distrazioni «Che cosa volete dire con pregare male? - È pregare con distrazione? Ebbene io vi dico da parte di Dio... che le vostre distrazioni non impediscono che la vostra preghiera sia buona ed eccellente. Soprattutto le distrazioni non sono una ragione per allontanarvi dalla preghiera. 'Che le mie distrazioni lodino il Signore!'. Più temerò le distrazioni, più pregherò e più sorriderò delle mie distrazioni».
COME CELEBRARE LE VIGILIE NOTTURNE NELLE DOMENICHE Dopo queste letture, si dicano altri sei salmi secondo l'ordine, con le antifone come i precedenti e il versetto. Quindi di nuovo altre quattro letture con i loro responsori, nello stesso ordine di prima. Ad esse seguano tre cantici dai Profeti, scelti dall'abate, da cantarsi con l'Alleluia. 7opo il versetto e la benedizione dell'abate, si leggano ancora altre quattro letture del Nuovo Testamento nello stesso ordine di sopra.
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