preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
I giorni pasquali hanno rivelato la grandezza dell'amore, che li ha suscitati: Cristo è morto ed è risorto a motivo della sua carità per gli uomini. Egli è il dono che il Padre ci ha fatto. Nella preghiera - colletta chiediamo di accogliere pienamente questo dono, così da essere intimamente sciolti dalla relazione con il male e aderire non solo con l'intenzione e il proposito ma con la vita alla parola di Dio, che è Gesù stesso. Chi crede riceve Cristo, pane vivo disceso dal cielo, riceve la sua carne data in sacrificio per la vita del mondo e quindi riceve la vita che preserva dalla morte. Riceviamo con fede l'eucaristia. È la fede la prima condizione per prendere parte alla mensa del Signore, per stabilire un'intimità con Gesù il cui mistero è quello di essere il Figlio di Dio, inviato dal Padre.
Un anziano che abitava in Egitto diceva sempre: «Non c'è strada più breve che quella dell'umiltà».
IN QUALI ORE I FRATELLI DEVONO PRENDERE I PASTI Dal 14 settembre sino all'inizio della Quaresima il pasto sarà sempre a nona. In Quaresima poi fino a Pasqua sarà a vespro; nel qual caso l'ora dei Vespri sia regolata in modo tale che i fratelli mentre mangiano non abbiano bisogno della lucerna, ma si svolga tutto quando è ancora giorno. Così pure in ogni stagione, l'ora della cena o dell'unica refezione sia regolata in modo che tutto si faccia con la luce del giorno.
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