preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
Maria di Magdala, dopo essere venuta a dar l'allarme raccontando «hanno portato via» il suo Signore, ritorna di nuovo al sepolcro. Vede e riconosce Gesù risorto dai morti. Vedere il segno della tomba vuota non basta da solo a fare credere nella risurrezione. Occorre l'apparizione di Gesù risorto, l'incontro con lui. Questa risurrezione di Gesù non è un ritorno alla vita precedente, ma l'inizio di una vita nuova e diversa. Perciò anche il rapporto con Gesù non può continuare come prima. Ora egli è il “Signore” e sale presso il Padre suo e Padre nostro, il suo Dio e il nostro Dio.
Quando i due discepoli Pietro e Giovanni, immersi nelle loro meditazioni, se ne vanno via dal sepolcro, Maria di Màgdala resta lì, macerata da un solo amore: Gesù. Nella sua solitudine, il pensiero di lui penetra: «hanno portato via il mio Signore e non so dove l'abbiano messo». Non è più l'informazione un po' impersonale che aveva portato agli altri; è il grido di una tenerezza umana molto pura, ma profondamente femminile. Mentre parla, indovina una presenza dietro di sé. Si volta di scatto, ma l'apparizione che vede è così soave e tranquilla che non può credere a ciò che il suo cuore le fa sperare. Resta prostrata e scambia colui che è davanti a lei per giardiniere; forse potrà dare qualche informazione su quella sparizione che la strazia. Una parola è sufficiente a mutare tutta la sua tristezza in gioia: «Maria!» Essa diventa l'appassionata e sollecita annunciatrice della risurrezione ai discepoli. Ha ritrovato il suo Maestro e la scoperta la porta al mondo.
L'abate Agatone dava sovente questo consiglio al suo discepolo: Non appropriarti mai di un oggetto che non vorresti cedere immediatamente a chiunque.
GLI ATTREZZI E GLI ALTRI OGGETTI DEL MONASTERO Per tutto quanto il monastero possiede in attrezzi o vestiario o altri oggetti di vario genere, l'abate scelga dei fratelli su cui possa fare affidamento per la loro vita e i loro costumi e a suo giudizio consegni a ciascuno le singole cose perché le tengano in ordine e le raccolgano. E di tutto l'abate tenga un inventario, perché quando i fratelli si avvicendano nell'incarico, sappia quello che dà e quello che riceve. Se poi uno tratta con poca pulizia o con negligenza gli oggetti del monastero, sia ripreso; e, se non si corregge, sia sottoposto alla disciplina regolare.
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