Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Venerdì 04 gennaio 2013

Rabbì, dove abiti?

La domanda che fanno i due discepoli di Giovanni a Gesù ha un significato molto più profondo che la soddisfazione di una semplice curiosità. Essa vuole scendere nelle profondità del Signore per scoprire chi realmente egli fosse, dal momento che Giovanni il Battista lo ha indicato come “Agnello di Dio”. Gesù li invita a rimanere con loro. Una permanenza rivelatrice. Che cosa si saranno detti o che cosa hanno potuto vedere in Gesù? Il cambiamento dei due ci fa intuire che qualche cosa di straordinario deve essere successo. Da questo incontro essi sono pienamente cambiati. Ora comprendono anche le parole del loro maestro Giovanni: Lui deve crescere e io diminuire... Tanto è vero che si fanno subito annunciatori della verità che hanno scoperto: Abbiamo trovato il Messia! Andrea conduce a Gesù il fratello Pietro: E Gesù: «Tu sei Simone, figlio di Giovanni; ti chiamerai Cefa (che vuol dire Pietro)». Un brano dai numerosi spunti di riflessione. Non si può conoscere pienamente il Signore senza “abitare con lui”. Ma una volta conosciuto davvero, profondamente, si diventa apostoli come Andrea. Non solo, ma si rompe con il peccato, come ci suggerisce la prima lettura, per appartenere completamente a Lui, rifiutando ogni compromesso con il male e si vive quindi da figli di Dio, camminando nella giustizia e nella fedeltà al Signore. Diciamo anche noi a Gesù: Signore, dove àbiti? Chi sei veramente? Confermaci nella fede della tua divinità, della tua presenza nell'Eucaristia, nella tua Chiesa, nella tua parola, nel fratello che incontro anche per la prima volta nella vita... Tu àbiti in tutte queste realtà: che io possa riconoscerti, servirti e adorarti in esse!


Apoftegmi - Detti dei Padri

Semina la gioia nel giardino di tuo fratello e la vedrai fiorire nel tuo.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

PROLOGO ALLA REGOLA DI SAN BENEDETTO

E il Signore, cercando il suo operaio in mezzo alla folla del suo popolo cui rivolge questo grido, dice di nuovo: «C'è qualcuno che desidera la vita e vuole vedere giorni felici?» (Sal 33,13). Se tu, all'udirlo, rispondi: «Io», Dio prosegue: «Se vuoi possedere la vita vera ed eterna, preserva la lingua dal male, le labbra da parole bugiarde; sta lontano dal male e fa' il bene; cerca la pace e perseguila (Sal 33,14-15). E quando avrete fatto ciò, i miei occhi saranno su di voi e i miei orecchi attenti al vostro grido e, prima ancora che mi invochiate, io dirò: Eccomi! (Is 58,9)». C'è forse per noi qualcosa di più soave di questa voce del Signore che ci invita, fratelli carissimi? Ecco che nella sua bontà il Signore ci indica il sentiero della vita (Sal 15,11).


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