preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
La triplice formula: "chi chiede riceve, chi cerca trova, a chi bussa sarà aperto" mira a qualificare la vera preghiera, oltremodo fiduciosa, quella che nasce da un cuore credente e si rivolge a Colui che tutto può. Non è un importunare Dio per estorcergli ciò che vogliamo. E' l'atteggiamento del figlio, cosciente di essere alla presenza del Padre, perciò non ha timore di chiedergli qualunque cosa, pur rimettendosi alla sua volontà. Ciò non toglie che bisogna continuare a chiedere, senza mai stancarsi. Non perché Dio non doni, ma perché in noi si rafforzi la fiducia nella sua magnanimità. Speranza e desiderio quindi, rivolti in Lui, non per un dono da ricevere, quanto per far nascere la consapevolezza del suo esserci Padre nel nostro essergli figli e fratelli tra noi. Ma non è tutto. Gesù ci svela quanto il Padre vuole fare, infatti "A voi è dato di conoscere il mistero del Regno dei cielo." Se dunque voi che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro darà cose buone a quelli che gliele domandano. Con umiltà dobbiamo riconoscere di dover imparare a pregare. Non per nulla Gesù ce lo insegnò con la preghiera che più volte al giorno diciamo e con la quale ci rivolgiamo al Padre. Ma se non siamo attenti, è molto facile che non chiediamo ciò che Dio desidera; allora ciò che chiediamo non è buono per noi. Non è male chiedere tutto, specialmente in certi momenti critici, ma è essenzialmente necessario rimettersi alla sua volontà, sicuri che non ci farà mancare la sua paternità. Cercheremo, busseremo, chiederemo di accogliere quanto la Provvidenza ci manda per il nostro vero bene e di fare agli altri quanto desideriamo venga fatto a noi.
Forse, anche le distrazioni, hanno un funzione: quella di renderci più umili e consapevoli che ogni nostra preghiera è una preghiera povera e una preghiera di poveri. Ma Dio ci ascolta sempre.
Distrazioni «Che cosa volete dire con pregare male? - È pregare con distrazione? Ebbene io vi dico da parte di Dio... che le vostre distrazioni non impediscono che la vostra preghiera sia buona ed eccellente. Soprattutto le distrazioni non sono una ragione per allontanarvi dalla preghiera. 'Che le mie distrazioni lodino il Signore!'. Più temerò le distrazioni, più pregherò e più sorriderò delle mie distrazioni».
COME CELEBRARE LE VIGILIE NOTTURNE NELLE DOMENICHE Di domenica ci si alzi un po' prima per le Vigilie. E a queste Vigilie domenicali si osservi il seguente ordine: cantati cioè, come stabilito sopra, sei salmi e il versetto, mentre tutti siedono con ordine, ciascuno al suo posto, sugli scanni, si leggano dal codice quattro letture con i loro responsori, come sopra abbiamo detto; solo al quarto responsorio il cantore aggiunga il Gloria, intonato il quale tutti subito si alzino in piedi con riverenza.
COME CELEBRARE LE VIGILIE NOTTURNE NELLE DOMENICHE Dopo queste letture, si dicano altri sei salmi secondo l'ordine, con le antifone come i precedenti e il versetto. Quindi di nuovo altre quattro letture con i loro responsori, nello stesso ordine di prima. Ad esse seguano tre cantici dai Profeti, scelti dall'abate, da cantarsi con l'Alleluia. 7opo il versetto e la benedizione dell'abate, si leggano ancora altre quattro letture del Nuovo Testamento nello stesso ordine di sopra.
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