preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
L'evangelista Matteo per preparaci alla prossima venuta di Cristo, inizia il suo racconto con una lunga e, apparentemente, monotona genealogia; un elenco di nomi, di cui solo di alcuni conosciamo le storie e, tra l'altro, non tutte edificanti. Si parla di generazioni passate per lo più legate al popolo d'Israele, appare però evidente come tutte e tutti siano orientati e convergano come un punto fisso ed ultimo della storia. Gesù Cristo, alfa e omega, principio e fine: "Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù chiamato Cristo". Vengono nominate anche tre donne famose, le quali in modo diverso preludono l'immagine radiosa di Maria Santissima, la Vergine Madre. Dentro l'arrabattarsi degli uomini, dentro la cronaca spicciola, dentro tutto il bene e il male di ognuno, Dio s'immerge con la sua venuta e tesse la sua trama di salvezza e quello che sembrava appartenere solo agli uomini diventa la storia sacra. Il coesistere però dei doni di salvezza con i mali persistenti del mondo ci inducono talvolta a pensare che le colpe abbiano preso il sopravvento. È una terribile tentazione! Noi, credenti in Cristo, non possiamo neanche minimamente pensare che il mondo rimanga esclusivamente in balia degli uomini o che Dio ne perda anche soltanto per un istante il controllo. Solo Lui è in grado di coniugare, con l'infinita sua sapienza, la libertà degli uomini, anche di quelli che si rendono responsabili delle peggiori malvagità, è il suo progetto universale di salvezza. La venuta del Figlio suo Gesù Cristo, ormai prossima, serva a ripeterci questa indispensabile garanzia che la storia, anche quella dei nostri giorni, è nelle mani di Dio e dobbiamo essergli infinitamente grati per questo.
Disse il padre Elia, il diacono: "che cosa può il peccato dove vi è il pentimento? A che giova l'amore dove c'è orgoglio?".
IL PRIORE DEL MONASTERO Da qui derivano invidie, contese, maldicenze, rivalità, dissensi, disordini; e mentre l'abate e il priore sono in disaccordo, è inevitabile che le loro anime si trovino in pericolo a causa di questo dissidio, e che i loro sudditi, parteggiando per l'uno o per l'altro, vadano in perdizione. La responsabilità di un simile rischio ricade anzitutto su coloro che hanno provocato un tale disordine.
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