preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
"Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli". La nostra religiosità non si fonda su teorie o su astratti princìpi filosofici: è piuttosto un incontro personale con Cristo, il quale con quanto ha detto e fatto ci sollecita a "fare" altrettanto, ad imitarlo, a mettere in pratica operando una interiore e profonda conversione fino a diventare suoi testimoni. Gesù dice di se: "Non sono venuto per fare la Mia volontà, ma la volontà del Padre mio che mi ha mandato". Insegnandoci a pregare ci fa dire: "Sia fatta la Tua volontà". È quindi nell'imitazione di Cristo, è nel fare la Sua volontà che noi costruiamo giorno dopo giorno la nostra casa fondata sulla incrollabile roccia. È poi quella solidità che Cristo pietra viva ci dona a consentirci di resistere anche all'infuriare delle tempeste, al sopraggiungere delle tentazioni e alle inevitabili prove della vita. Isaia profetando ci parla di "una città forte" dove regna la giustizia e la fedeltà. È un chiaro preannuncio della Chiesa Madre e Maestra, che sgorgata dal costato di Cristo, come depositaria dei beni divini, per mezzo dei sacramenti, ci fortifica e ci conforma alla santissima volontà di Dio. Infatti lo stesso profeta quasi in un ideale colloquio con la futura chiesa afferma: "Entri il popolo giusto che si mantiene fedele. Il suo animo è saldo; tu gli assicurerai la pace, pace perché in te ha fiducia". Vivendo i giorni preziosi dell'Avvento la nostra mente corre devota e si prostra in adorazione dinanzi alla culla del Figlio di Dio e meditando l'incarnazione del Verbo scorge proprio in quella piccola grotta la "città forte", la piccola Chiesa nascente, già capace di accogliere e guarire l'intera umanità.
L'abba diceva: "Grande sicurezza contro il peccato è la lettura delle Sacre Scritture".
I MONACI PELLEGRINI Se un monaco pellegrino arriva da regioni lontane e chiede di abitare come ospite in monastero, se è soddisfatto delle usanze che trova nel posto senza turbare la comunità con le sue pretese, ma si accontenta con semplicità di quello che trova, sia accolto per quanto tempo desidera. Che se poi ragionevolmente e con umile carità fa qualche osservazione o dà qualche suggerimento, l'abate rifletta prudentemente se il Signore non lo abbia mandato proprio per questo.
home | commento | letture | santi | servizi | archivio | ricerca | F.A.Q. | mappa del sito | indice santi | preghiere | newsletter | PDA | WAP | info