preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
Se perdiamo di vista la gerarchia dei valori ci può capitare di temere più per la nostra integrità fisica che per quella dello spirito. Gesù rivolgendosi ai suoi discepoli, li ammonisce per ristabilire l'ordine migliore e preservarli dal terribile male dell'ipocrisia: «Temete Colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettarvi nella Geènna». Se si cade nella trappola dei falsi profeti, che come i farisei curano solo le esteriorità, si rischia di diventare falsi e ipocriti, anche quando si riuscisse a carpire il plauso degli uomini. Sarà lo stesso Dio a smascherare tali falsità, anche quelle tramate nel segreto perché «non c'è nulla di nascosto che non sarà rivelato». Un tale atteggiamento non può sgorgare dalla semplice logica umana, ma ancora una volta è il frutto della fede e dell'abbandono in Dio. Egli ci garantisce, infatti, una costante protezione. Ci pone sotto il suo sguardo paterno e ci rassicura che ognuno di noi è un grande valore ai suoi occhi. Non abbiamo perciò motivi per temere.
L'abba Antonio scrutava la profondità dei giudizi di Dio; e domandò: «Signore perchè alcuni muoiono dopo breve vita, mentre altri giungono all'estrema vecchiezza? Perché alcuni mancano di tutto, e altri abbondano di ogni bene? Perchè i malvagi sono ricchi, e i buoni schiacciati dalla povertà?». Una voce gli rispose: «Antonio, occupati di te stesso: questi sono i giudizi di Dio e non ti è utile capirli».
LA MISURA DEL CIBO Nel caso si fossero eseguiti lavori più pesanti, l'abate avrà piena facoltà, se lo ritiene opportuno, di aggiungere qualcosa, purché assolutamente non si arrivi all'intemperanza e il monaco non sia colto dall'indigestione; nulla infatti è tanto sconveniente a ogni cristiano quanto l'ingordigia, come dice il Signore nostro: «State bene attenti che i vostri cuori non si appesantiscano per l'eccesso di cibo» (Lc 21,34). Ai fanciulli più piccoli non si dia la stessa quantità di cibo, ma inferiore a quella degli adulti; e in tutto si conservi la sobrietà. Quanto poi alle carni di quadrupedi, tutti se ne astengano in modo assoluto, ad eccezione di coloro che sono molto deboli o ammalati.
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