preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
Con chiarezza vengono affermate le condizioni per poter seguire Cristo o meglio per potersi ritenere legittimamente suoi discepoli: rinnegare se stesso, prender la sua propria croce e camminare dietro al Maestro, ripercorrendone le sue orme. Il rinnegamento di se stesso è indispensabile per credere a Dio ed assegnargli il primo posto nel governo dell'uomo, che diversamente si autogestisce avviandosi un po' per volta verso la rovina. Prendere poi la propria croce equivale ad accettare la condizione umana che è fatta di esperienza del dolore e dei tanti limiti; camminare dietro a Gesù significa seguirlo umilmente, fidandosi di lui in ogni circostanza della vita. Le virtù che ci aiutano ad assumere il retto comportamento nei confronti del Cristo sono l'umiltà, la fiducia e l'amore verso di Lui. Virtù che alimentiamo ogni giorno con la forza della preghiera e con l'esercizio delle buone opere.
«Tutto ciò che sorpassa la misura viene dai demoni»
L'UMILTÀ Il quinto gradino dell'umiltà si sale quando, tutti i cattivi pensieri che vengono in mente o i peccati commessi in segreto, il monaco li rivela con umile confessione al proprio abate, come ci esorta a fare la Scrittura quando dice: «Manifesta al Signore la tua via e confida in lui ed egli compirà la sua opera» (Sal 36,5); e ancora: «Confessatevi al Signore perché è buono, perché eterna è la sua misericordia» (Sal 117,1). Così pure il profeta dice: «Ti ho manifestato il mio peccato, non ho tenuto nascosto il mio errore; ho detto: Confesserò al Signore le mie colpe e tu hai rimesso la malizia del mio peccato» (Sal 31,5).
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