preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
La fede in Gesù salva! Ne hanno fatto esperienza gli uomini di cui si narra nel vangelo di oggi: lo toccavano e guarivano; possiamo fare anche noi le stessa esperienza, abbiamo bisogno soltanto di fede che ci fa credere a Gesù, alle cose che Egli dice, e nelle sua persona divina e umana. Colui nel quale riponiamo la nostra fede, colui che abbiamo incontrato nel vangelo è anche colui che ha creato nella bontà l'universo e che vuole portare, giorno dopo giorno, tutto ciò che vive al compimento finale. Diciamo spesso col salmista: "quante sono le tue opere, Signore!". E, pensando alle nostre infermità fisiche, spirituali, ripetiamo la preghiera umile e fiduciosa dei malati: "Signore, Tu puoi guarirmi!" Chiediamolo con l'umiltà dei figli.
Un fratello ha detto ad un anziano: «Io non vedo lotte nel mio cuore». L'anziano gli rispose: «Tu sei un edificio aperto da tutti i lati. Chiunque entra da te e ne esce a proprio piacimento. E tu, tu non sai ciò che accade. Se tu avessi una porta, se tu la chiudessi ed impedissi ai cattivi pensieri di entrare, allora li vedresti fermi all'esterno e combattere contro di te».
L'OBBEDIENZA DEI DISCEPOLI E difatti parlare e insegnare è compito del maestro, tacere e ascoltare è dovere del discepolo. Quindi, se si deve chiedere qualcosa al superiore, lo si faccia con tutta umiltà e sommo rispetto, in modo da non parlare più di quanto sia conveniente. Quanto poi alle volgarità, alle parole inutili o alle buffonerie, le escludiamo nel modo più assoluto da tutto l'ambito del monastero e non permettiamo che il discepolo apra la bocca a tali discorsi.
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