Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Sabato 05 febbraio 2011

Il Signore è il mio Pastore: non manco di nulla.

Oggi è la festa di Sant'Agata Vergine Martire. Era una ragazza cristiana di Catania; a vent'anni subì il martirio. Ella ci dà a tutti una testimonianza viva di purezza morale e di fede vera, autentica. E oggi, nel Vangelo, è proprio bello vedere gli Apostoli che si riuniscono tutti attorno a Gesù e, gioiosi, gli raccontano tutto, come dei bravi figlioli al loro Papà amato. Ma sono un po' stanchi perché l'apostolato, a volte, stanca anche un po'... E Gesù se ne accorge. E li invita dolcemente: "Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un poco!". Infatti la gente era proprio tanta, ed essi non avevano neanche il tempo di mangiare... Ma Gesù ha il cuore compassionevole e li invita a riposare: andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Ma il riposo durò poco perché molti "accorsero là a piedi e li precedettero"... erano già là ad aspettare Gesù! Egli allora scese dalla barca, e vedendo "una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno Pastore, e si mise ad insegnare loro molte cose". Gesù ha un Cuore compassionevole verso tutti: verso la gente, verso ognuno di noi. E capita che oggi, a volte, anche noi ci sentiamo un po' come pecore senza Pastore... e ne soffriamo dentro l'anima nostra. Ma Gesù è un Dio d'Amore, è un Dio misericordioso, e mai ci abbandona... Il Signore è il mio Pastore, non manco di nulla, su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce...". E anche sua Madre Maria, come Lui, ha il Cuore pieno di amore di compassione verso tutti i suoi figli tribolati... E proprio oggi ricordiamo il primo sabato del mese, dedicato al Cuore Immacolato di Maria: a Fatima infatti la Madonna ha chiesto la Comunione riparatrice al suo Cuore Immacolato e il Rosario meditato. E chi lo fa per cinque mesi consecutivi ottiene molte grazie, compresa quella della perseveranza finale.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Terribile solitudine di Antonio

Dove eri? Perché non sei apparso fin dall'inizio per porre fine alle mie sofferenze?'. E la voce gli rispose: 'Antonio ero là ma aspettavo per vederti combattere.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

L'OBBEDIENZA DEI DISCEPOLI

Ma questa stessa obbedienza sarà accetta a Dio e gradita agli uomini solo quando si esegue il comando senza esitazione, senza lentezza, senza svogliatezza, senza mormorare e senza opporre un rifiuto; 1erché l'obbedienza che si presta ai superiori, si presta a Dio; egli infatti ha detto: «Chi ascolta voi, ascolta me» (Lc 10,16). E bisogna che i discepoli lo facciano di buon animo, perché Dio ama chi dona con gioia (2 Cor 9,7). Se infatti il discepolo obbedisce malvolentieri, se si mette a mormorare, non dico con la bocca ma anche soltanto nel suo cuore, ancorché eseguisca il comando, la sua obbedienza non sarà gradita a Dio, il quale vede il cuore di lui che mormora; e quindi per tale azione non ottiene alcun merito, anzi incorre nel castigo dei mormoratori se non si corregge facendone penitenza.


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