Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Mercoledì 12 maggio 2010

Lo spirito di verità.

Le «cose» di Dio non possono essere comprese se non con la luce stessa di Dio. Questa verità gli apostoli l'hanno sperimentata dopo la discesa dello Spirito Santo, e noi con loro, la sperimentiamo quotidianamente. Lo stesso Gesù li avverte: «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso». Ponderare, valutare, comprendere appieno, essere capaci di assimilare ciò che Cristo fa e dice, tutto ciò che ci viene rivelato, non è alla portata delle possibilità umane; non basta la buona volontà e una intelligenza perspicace. Non è sufficiente neanche essere stati testimoni oculari di prodigi di Cristo e neanche l'averlo visto risorto e vivo, con gli occhi della carne. Ecco allora la grande promessa: «Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve l'annunzierà». La «verità tutta intera», di cui parla Cristo, è la pienezza della rivelazione, è la comprensione piena della sua divinità e umanità, della sua missione universale di salvezza, è lo Spirito Santo amore, che viene a rinnovare la faccia della terra, è la forza e la luce interiore che pervaderà prima gli apostoli e poi tutti i suoi seguaci. «Prenderà del mio e ve l'annunzierà», ci ripete il Signore. Li renderà capaci di affrontare ogni avversità per essere impavidi araldi del Vangelo e testimoni coraggiosi, pronti a dare la vita per conservare integra la propria fedeltà al Signore. Sperimenteranno finalmente cosa significhi e cosa comporti l'appartenenza a Cristo, l'essere stati con lui fin dal principio. La paternità di Dio, riconosciuta e già manifestata dal Figlio suo, ci riaprirà all'amore e ci renderà capaci di fraternità. Dopo secoli di tenebra brillerà una Luce nuova sul mondo. Gli uomini, prima brancolanti nel buio, e privi di certezze, come accadeva agli apostoli, ora nella luce dello Spirito, ritrovano la vita, ritrovano la verità e la via, ritrovano la libertà dei figli di Dio. Alla chiesa nascente viene affidato il compito di irrorare di luce l'umanità intera, di testimoniare amore sempre e a chiunque, ma non con le forze umane, ma in virtù di quel dono infinito. Le persecuzioni, le violenze di ogni genere, saranno inevitabili da parte di coloro che non credono, che non hanno conosciuto Cristo e non conoscono il Padre, ma non potranno intimorirla perché lo Spirito Consolatore è infinitamente più potente della forza dei persecutori.


Apoftegmi - Detti dei Padri

l'Abba Pastor raccontò che l'Abba Ammone aveva detto: C'è un uomo che per tutta la vita porta con sé una scure, ma non riesce ad abbattere un albero; ce n'è un altro che è abituato a tagliare alberi e con pochi colpi abbatte l'albero.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

COME DEVONO ESSERE ACCOLTI GLI OSPITI

Una volta ricevuti dunque, gli ospiti siano condotti alla preghiera; dopo, sieda con loro il superiore o un fratello da lui incaricato. Si legga in presenza dell'ospite la Parola di Dio per edificarlo; e poi gli venga usata ogni attenzione. Il superiore per riguardo all'ospite rompa pure il digiuno, a meno che non sia un giorno speciale di digiuno che non si può violare; i fratelli invece proseguano la consueta osservanza del digiuno.


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