preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
Gesù parla sempre in modo franco ai suoi discepoli. Riconosce loro che sono stati sempre con Lui, con il Maestro. Non è fonte di privilegio per chi lo ha sempre seguito. Gesù è chiaro ed esplicito; i suoi discepoli dovranno subire prove e persecuzioni. Non nasconde loro le future difficoltà. Non vuole creare false illusioni. È un realismo che non è crudo ma che nasce dall'amore. È un dono di generosità che continua a tributare per i suoi discepoli e per noi stessi. Ogni volta che preannuncia delle difficoltà, Gesù indica sempre una strada; un percorso che permette di superare questi ostacoli. Lo stesso amore che ci dona è posto poi a fondamento di questo cammino. Egli preannuncia questi momenti perché siano affrontati e superati con generosità. Il momento di comunione intima di Gesù che il vangelo di oggi propone ha proprio questo intento. È un grande messaggio che ispira fiducia. La base è sempre e solo l'amore; l'amore del Padre verso il Figlio, l'amore di Gesù verso di noi e il nostro amore verso Dio e gli altri. È come se fosse un circuito elettrico dove è necessaria la presenza di tutti questi elementi. La promessa dello Spirito Santo garantisce la presenza di un Dio-Amore che infonde coraggio e fiducia. La chiesa garantisce questa presenza. A noi renderla credibile con generosità ed altruismo.
L'Abba Pastor disse: Se una cassa piena di abiti viene abbandonata per lungo tempo, gli abiti contenuti in essa marciscono; così sono anche i pensieri nel nostro cuore. Se non li metteremo in atto concretamente, nel tempo si deformeranno e marciranno.
L'ORATORIO DEL MONASTERO L'oratorio deve essere ciò che il suo nome significa; null'altro perciò vi si faccia o vi si deponga. Terminato l'Ufficio divino, tutti escano nel più assoluto silenzio con gran rispetto a Dio; di modo che se un fratello volesse continuare a pregare da solo, non ne sia impedito dall'altrui importunità. Ma anche in altri momenti, se qualcuno desidera pregare in segreto da solo, entri semplicemente e preghi, non a voce alta ma con lacrime e fervore di cuore. Perciò, a chi non si comporta in questo modo non sia permesso rimanere nell'oratorio quando è terminato l'Ufficio divino, come abbiamo detto, perché gli altri non siano disturbati.
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