Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

[menu] [seleziona le letture da stampare]
 

Commento alle Letture

Giovedì 25 giugno 2009

Non chi mi dice Signore, Signore...

La falsità e l'ipocrisia non si attuano solo nei nostri quotidiani rapporti umani, ma spesso si praticano anche nei confronti di Dio, mentre però tra noi riusciamo anche a farla franca ricorrendo abilmente alle nostre maschere d'occasione, nei confronti di Colui che scruta i cuori e conosce i nostri pensieri prima ancora che li concepiamo nel cuore, non possiamo assolutamente nulla nascondere. «Signore tu mi scruti e mi conosci... penetri da lontano i miei pensieri», dice un salmista. Per questo Egli ci dice che la nostra religiosità non può esaurirsi ed esprimersi solo con belle parole e finte preghiere. Bisogna aderire incondizionatamente alla volontà divina per essere veramente a Lui graditi. Questa verità, se non ben tenuta presente e vissuta, ci potrebbe riservare amare sorprese quando ci troveremo dinanzi al tribunale di Dio. Sentendoci da Lui rifiutati ci verrà da dire: «Signore, Signore, non abbiamo noi predicato nel tuo nome e cacciato demoni nel tuo nome e compiuto miracoli nel tuo nome? Io però dichiarerò loro: Non vi ho mai conosciuti, allontanatevi da me operatori d'iniquità». Potrebbe apparire paradossale aver fatto tante e tali cose come Gesù le enumera e poi sentirsi dire non vi conosco. Vuol dire che la nostra religiosità potrebbe essere solo apparente e falsa. Vuol dire che si può apparire e fingere di essere fedeli e credenti e poi essere ritenuti «operatori d'iniquità». C'è da riflettere! La parabola che segue dell'uomo saggio che costruisce sulla roccia e dello stolto che costruisce sulla sabbia ci fa comprendere ulteriormente che per resistere a tutte le seduzioni del male, per essere in piena conformità alla volontà divina bisogna fondare tutta la vita in Cristo, la roccia che può rendere solida la nostra casa e incrollabile la nostra fede. La pioggia i fiumi e i venti significano, infatti, tutte le possibili tentazioni e i relativi cedimenti talvolta catastrofici, in cui possiamo incorrere se non saldamente aggrappati a Colui che è la nostra forza.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Disse: "quanto più gli atleti fanno progressi, tanto più è forte l'avversario che attacca".


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

IN MONASTERO NESSUNO ARDISCA DIFENDERE UN ALTRO

Bisogna assolutamente evitare che nel monastero un monaco ardisca difendere un altro o quasi proteggerlo per qualsiasi motivo, anche se fossero uniti da un qualche vincolo di parentela. In nessun modo i monaci osino far questo, perché ne può nascere gravissima occasione di scandalo. Chi trasgredisce questa norma, sia punito molto severamente.


home  |  commento  |  letture  |  santi  |  servizi  |  archivio  |  ricerca  |  F.A.Q.  |  mappa del sito  |  indice santi  |  preghiere  |  newsletter  |  PDA  |  WAP  |  info


Questa pagina è in una versione adatta alla stampa, agli smartphone e ai PDA.
URL: https://liturgia.silvestrini.org/p/commento/2009-06-25.html
Versione completa online:
https://liturgia.silvestrini.org/commento/2009-06-25.html

i-nigma smart code
SmartCode: https://www.i-nigma.com/