Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Lunedì 20 aprile 2009

Se non nasci dall'Alto...

L'incontro tra Gesù e Nicodemo mette in luce due cose inseparabili: il dono della vita celeste attraverso la morte e risurrezione di Gesù; l'acquisto della salvezza da parte di ogni uomo mediante il Battesimo. L'evangelista san Giovanni chiama Nicodemo "un'autorità fra i giudei", cioè membro del Sinedrio. Non è soltanto un giudeo pio, buon conoscitore della Legge: è soprattutto un "maestro d'Israele". Gesù ha di fronte un uomo intelligentissimo e penetrante. Per questo Gesù parla in modo più sottile. Egli conosce ciò che le parole del suo interlocutore non dicono, e risponde a ciò che l'altro pensa. Nicodemo ne sembra cosciente; e non esita a esprimere sino in fondo il suo pensiero con totale franchezza. Poi si insabbia di fronte all'idea di rinascerlo: non può immaginare una vita al di sopra alla natura umana. Nell'uomo va operato un assoluto e totale rinnovamento; è assurdo, pensa Nicodemo, nascere di nuovo. Ma Gesù precisa di quale rinascita si tratti: una nascita spirituale non meno concreta, ma diversa da quella a cui pensa Nicodemo. Quest'ultimo si trova imbarazzato di fronte al "nascere di nuovo"; Gesù gli parla di un "nascere dall'alto". A noi e a Nicodemo, Gesù vuole insegnarci che il nascere "da acqua e spirito" è il sacramento di Battesimo già operato, ma ancora da operarsi nell'arco della vita.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Un anziano disse: «Credete forse che Satana voglia introdurre in voi tutti i pensieri? No, è per mezzo di un pensiero solo che vince l'anima e spera condurla a perdizione. Egli abbandona in essa quell'unico pensiero, non occorre altro. Attenti dunque a non mostrar compiacenza verso un solo cattivo pensiero».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

CHE NESSUNO PARLI DOPO COMPIETA

Quando tutti saranno riuniti insieme, si dica Compieta; e, usciti da Compieta, a nessuno sia più lecito proferire alcuna parola. Chiunque sarà colto a violare questa norma del silenzio, sia sottoposto a grave punizione; tranne il caso che sopravvenga la necessità di accogliere ospiti o che l'abate abbia comandato qualcosa ad alcuno; ma anche allora si faccia tutto con la massima gravità e la più delicata moderazione.


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