Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)

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Commento alle Letture

Domenica 22 giugno 2008

Il coraggio della testimonianza.

Se vogliamo dare uno sguardo alla storia del Cristianesimo, fin dalle sue origini, ci accorgeremo che non sono mancate mai le persecuzioni nei suoi duemila anni di vita. Ha iniziato Gesù, testimone del Padre, che ha concluso la sua vita sulla croce, ed egli stesso dirà ai suoi discepoli: il discepolo non è maggiore del Maestro... Hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi, come sono stati perseguitati i profeti, come è stato perseguitato Geremia di cui nella prima lettura. Il messaggio evangelico e la vita che propone è ben lontana da quella che il mondo offre: ricerca di ricchezze, di potere, di piaceri... spesso rinnegando ogni onesto comportamento. E' ovvio allora che la presenza del credente che coltiva l'onestà verso Dio e verso gli uomini, nel lavoro e negli impegni, che non si approfitta, ma segue le norme della giustizia... dia fastidio ai disonesti, perché costituisce un richiamo, generalmente tacito, ma non meno eloquente. E' come camminare con un sassolino nella scarpa... Ci si affretta a toglierlo perché fa male... Così si vorrebbe allontanare quella presenza che costituisce un continuo rimprovero. Sono situazioni di intolleranza che si verificano anche fra cristiani, nelle nostre città, nelle nostre fabbriche o studi professionali dove comportarsi onestamente diventa motivo di discriminazione. Gesù rassicura i suoi discepoli promettendo la sua assistenza: "...perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati..." e la sua testimonianza dinanzi al Padre celeste: "chi dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli"... "Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno il potere di uccidere l'anima..." E non temete le macchinazioni, le calunnie, i raggiri, le doppiezze degli uomini... perché tutto sarà svelato... Difatti... "Quello che vi dico nelle tenebre, ditelo nella luce; e quello che ascoltate all'orecchio, predicatelo sui tetti". Compito quindi dei cristiani non è quello di essere "cani muti" come si esprime San Gregorio, ma uomini senza paura, intrepidi, sicuri della forza che viene dallo Spirito, nel praticare e professare la propria fede.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Il padre disse: "Non giudicare il fornicatore se sei continente perché tu trasgredisci altrettanto la legge. Infatti colui che ha detto: non fornicare, ha detto anche: non giudicare".


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

I FRATELLI MANDATI IN VIAGGIO

I fratelli che devono essere mandati in viaggio si raccomandino alle preghiere di tutti i monaci e dell'abate; e all'ultima orazione dell'Ufficio divino si faccia sempre memoria di tutti gli assenti. I fratelli che rientrano da un viaggio, il giorno stesso del loro ritorno, a tutte le Ore canoniche, mentre sta per terminare l'Opus Dei, si prostrino a terra nell'oratorio, e chiedano la preghiera di tutti, per le mancanze che possono aver commesse eventualmente in viaggio col vedere o ascoltare cose non buone o col trattenersi in discorsi oziosi.


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