preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
La nascita di Gesù è descritta dagli evangelisti Luca e Matteo. Da quest'ultimo possiamo apprezzare con miglior completezza la personalità bellissima di San Giuseppe. La sua figura si staglia alle nostre coscienze perché possiamo comprendere, seguendo il suo cuore, la profondità dell'amore di Dio. Le scelte di Dio infatti sono imperscrutabili alla nostra intelligenza. Dio guarda al cuore e non all'apparenza. Davanti alla sua opera l'uomo rimane stupefatto in contemplazione. Non è la passività di chi rinuncia alla propria volontà ma la lode di chi riconosce nell'opera di Dio la realizzazione completa dei propri desideri. Dio per la salvezza dell'uomo ha scelto l'umiltà di Maria e la sua disponibilità di servizio. Ha scelto anche Giuseppe come sposo di Maria, certo, ma come figura del vero giusto, capace di affidarsi completamente alla volontà di Dio. Davanti all'umanamente incomprensibile e all'inaccettabile, Giuseppe non reagisce con sprezzo ed alterigia. Egli si pone all'ascolto di Dio ed accoglie la sua parola. Accoglie Maria per accudire quello che ella portava nel grembo. Questa è la vera contemplazione, dalla quale nasce il vero agire dell'uomo. L'agire che va oltre i pregiudizi e che ha il coraggio di andare anche oltre le condanne sommarie... l'agire che realizza la giustizia vera. San Giuseppe è per noi guida ispiratrice per affidare la nostra vita al Signore. È modello di santità che insegna la vera giustizia. È un Santo che parla continuamente ai nostri cuori, anche in una società dove sembrano smarriti i valori di paternità e responsabilità. Parla ai padri per insegnare il rispetto e l'accoglienza, parla ai figli per inculcare loro l'obbedienza.
"Sii una madre per i tuoi monaci, piuttosto che un padre... Una madre che ama non vive per se stessa, ma per i suoi figli... Deve essere indulgente verso le loro debolezze, sopportare con amore le loro malattie, fasciare i mali dei peccatori con le bende della misericordia, rialzare con dolcezza quelli che cadono, purificare nella pace quelli che si sono macchiati di qualche vizio ed imporre loro una razione supplementare di preghiera e di digiuno, ricoprirli di virtù attraverso l'insegnamento e l'esempio, seguirli costantemente e proteggere la loro pace interiore in modo da non dover mai sentire da parte loro il minimo rimprovero".
CON QUALE ORDINE DEVONO DIRSI I SALMI A Compieta si ripetano ogni giorno i medesimi salmi, cioè il 4, il 90 e il 133. Fissato l'ordine della salmodia diurna, tutti gli altri salmi che rimangono si distribuiscano in parti uguali per le sette Vigilie notturne, dividendo quelli più lunghi e assegnandone dodici per ciascuna notte.
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