preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
L'episodio delle tentazioni di Gesù nel deserto è narrato nei Vangeli. Per capire a fondo l'episodio pensiamo che è lo stesso Gesù che permette al diavolo di tentarlo nella sua umanità. Gesù si mostra in questa lotta come vero Dio e vero Uomo, completo e perfetto. Gesù, proprio come ogni uomo ha voluto sperimentare la sofferenza e la fame. Il diavolo, pensando che i limiti dell'uomo non siano altro che debolezze da sfruttare, ha ritenuto questo il momento favorevole per tentare il Figlio di Dio. Il diavolo vorrebbe condurre Gesù su un piano completamente umano per ridurre il suo messianesimo ad una questione di solo prestigio e di ambizione personale. Seguiamo la risposta di Gesù che ci mostra la sua vera umanità nei suoi limiti vissuta anche nella sofferenza. Egli però non cede alle tentazioni ed usa la Parola di Dio come arma vincente. Riflettiamo su questo punto per scoprire quanto sia ancora attuale questo brano del Vangelo e quanto le tentazioni possono insegnarci nella vita quotidiana. Talvolta le difficoltà e le sofferenze diventano così insopportabili da risultare difficile la loro accettazione. Il confronto con Gesù ci sembra arduo: Egli è il Figlio di Dio, nel quale lo Spirito Santo opera nella pienezza della sua divinità. Noi, d'altra parte, ci sentiamo piccoli, indifesi ed incapaci a reagire con la stessa determinazione di Gesù. Guardiamo in profondità l'episodio e scopriamo che Gesù vince per la sua umanità, capace però di scoprire i veri valori della vita. Una umanità che non vede solo il proprio interesse, per la soddisfazione egoistica dei propri bisogni, ma che riconosce nell'esistenza un mandato divino al quale riferirsi. Nello scoprire i nostri limiti non cadiamo nella tentazione dello sconforto ma affidiamoci a Gesù per scoprire il vero valore dell'umanità. Con Gesù, scopriamo nella Parola di Dio la fonte per la nostra vita, nel superare le difficoltà contingenti, aprendoci all'azione di grazia che rinnova i nostri cuori.
Tutto deve essere «compiuto nei tempi adatti e nelle misure opportune; ciò che è immoderato e inopportuno, è di breve durata, e le cose di breve durata sono più che altro nocive e non giovevoli».
L'UMILTÀ La scala poi innalzata è la nostra vita su questa terra: mediante l'umiltà del cuore essa viene dal Signore elevata verso il cielo; e i montanti di questa scala diciamo che sono il nostro corpo e la nostra anima: tra questi lati la chiamata di Dio ha inserito diversi gradini di umiltà e di disciplina spirituale da salire.
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