preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
Ottima l'intenzione di Davide: Costruire un tempio degno della santità del Signore per riporvi l'Arca dell'Alleanza. Ma il Signore non accetta questo progetto e quindi il profeta Natan, che in primo momento lo aveva incoraggiato, successivamente annuncia al re una profezia che riempie il cuore di letizia: Non sarà Davide a costruire una casa al Signore, ma egli stesso costruirà a lui e alla sua discendenza una casa, un regno che durerà per tutti i secoli.
Il Natale che stiamo celebrando conferma questa profezia, che si verifica nella persona del Bambino Gesù, discendente, secondo la carne, dalla stirpe di Davide; sarà lui a rendere perpetua nei secoli la casa davidica, roccia di salvezza per quanti accetteranno il suo vangelo. L'attuazione di questo progetto del Signore si svolge progressivamente: Concepimento dell'Immacolata, Madre del Salvatore, l'annuncio della nascita del precursore del Messia, l'Annunciazione e l'Incarnazione del Verbo, la nascita di Giovanni Battista e l'assegnazione del nome... A questo punto, Zaccaria, il padre di Giovanni, esce dal suo mutismo, dovuto alla sua incredulità e, con voce ispirata, benedice il Signore per la speranza di salvezza che dona a Israele, in piena attuazione. Rivolgendosi al suo bambino: "E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo, perché andrai innanzi al Signore per preparagli le strade"... Sono molti gli spunti di riflessione che ci offrono i testi liturgici. Anzitutto siamo debitori a Dio di tutti i doni che ci ha elargito nella sua bontà e di tutte le occasioni di bene che ci vengono offerte. Nulla abbiamo che non ci sia stato donato. Accettiamo con animo grato e riconoscente quanto ci viene regalato, senza nutrire l'arrogante pretesa di avanzare diritti dinanzi a lui per quel po' di bene che ci sembra di fare.... Così con Zaccaria potremo cantare la fedeltà del Signore. Egli è fedele alle sue promesse. Non possiamo affermare lo stessa cosa di noi... Però la nostra speranza non sarà delusa se ci fidiamo del nostro Dio che dopo lunghi secoli di attesa, nella pienezza dei tempi, realizza il meraviglioso piano di salvezza con la nascita del Salvatore a Betlemme.
Disse il padre Silvano: "guai a quel uomo, la cui fama è maggiore della sua opera".
SE A UN FRATELLO VENGONO COMANDATE COSE IMPOSSIBILI Se per caso a un fratello vengono comandate delle cose molto difficili o addirittura impossibili, egli accetti ugualmente l'ordine con tutta docilità e obbedienza. Se poi vede che il peso di quel carico impostogli è veramente al di sopra della sue forze, faccia presente al superiore i motivi della sua impossibilità, con pazienza e a tempo opportuno, senza arroganza o resistenza o opposizione. Ma se, anche dopo questa sua obiezione, il superiore rimane fermo nel comando, sappia il monaco che per lui è bene così e, per amore, confidando nell'aiuto di Dio, obbedisca.
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