preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
È l'intimazione di Gesù al demonio che si nasconde nell'uomo della sinagoga di Cafarnao. In queste poche battute si nasconde la lotta grande tra Gesù e il demonio; tra il Bene e il male; tra il piano divino di salvezza e l'aspettativa umana legata solo a favori terreni. Gesù si confronta con il demonio e possiamo scoprire chi è veramente il più forte. Il demonio ha paura di Gesù. Ha paura della sua autorità divina. Autorità piena della Parola di Dio, che annuncia misericordia e pace con la salvezza. Ha paura che il Regno del bene possa distruggere i piani delle aspettative solo umane di un regno basato sulla potenza militare. Gesù, inaugurando il suo Regno, evidenzia subito delle contraddizioni nei cuori di chi aveva altre speranze e vuol chiarire subito a quale sia il suo Regno. Gesù si pone, con il suo Mistero, davanti alle coscienze perché la domanda su Gesù diventa subito la domanda del senso della vita. Gesù non è santone di alcuna categoria. Egli non si pone allo stesso livello di chi parla in modo generico di un regno di giustizia umana. Egli non è semplicemente un moralizzatore della vita sociale. Gesù Cristo penetra nell'intimo dell'uomo, evidenziando la realtà del suo essere. L'incontro di Gesù diventa incontro di salvezza, perché Egli fa uscire allo scoperto tutto il male, per sconfiggerlo. È proprio questa la nostra consapevolezza profonda dettata nei nostri cuori da una fede pura e sincera, dove la vittoria del Bene è ineluttabile. Lo stesso Gesù ha provato angoscia e dolori insopportabili, ma mai si è piegato alla disperazione. La lotta tra il Bene ed il male trova sempre Gesù vincitore: questo è il messaggio del brano odierno. Un messaggio di speranza; della vera speranza che germoglia nei cuori di chi riconosce in Gesù Cristo il proprio Signore.
La preghiera non è una conquista «Se vuoi pregare hai bisogno di Dio, 'che dona la preghiera a chi prega". Invocalo dunque dicendo: "Sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno", cioè lo Spirito Santo e il tuo Figlio unigenito. Questo, infatti, il suo insegnamento, quando ha detto di "adorare il Padre in spirito e verità"».
COME CELEBRARE LE LODI MATTUTINE NEI GIORNI FERIALI Ma la celebrazione delle Lodi e dei Vespri non deve assolutamente passare mai senza che alla fine il superiore reciti per intero l'Orazione del Signore a voce alta in modo da essere udito da tutti, a motivo delle spine degli scandali che sogliono spuntare; affinché i fratelli, sentendosi impegnati dalle parole della stessa Orazione: «Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo», cerchino di emendarsi da questo vizio. Alle altre Ore invece si dica a voce alta solo l'ultima parte, in modo che tutti rispondano: «Ma liberaci dal male».
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