preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire - Bassano Romano (VT)
Nel brano che ci viene proposto il vecchio Giacobbe termina i suoi giorni . Una morte circonfusa di mistero ma anche di tanta luce. Egli viene riunito ai suoi antenati. Non c'è ancora la luce di Cristo che fa pensare alla risurrezione, ma Giacobbe con gli altri Patriarchi aspetta quel momento felice in cui la morte sarà vinta proprio dall'Autore della vita. La morte è sempre un grande mistero... la Bibbia ce la presenta come un passaggio... andare incontro al Signore... E' anche il momento dei grandi messaggi che dovrebbero perpetuare la memoria dei padri. Raccomandazioni, consigli... dettati sul letto di morte sono come una eredità preziosa che mentre mantiene viva la memoria, spinge a far rivivere nelle scelte dei figli le gesta virtuose degli antenati e costituisce un legame che fa parte della nostra storia... La scomparsa di Giacobbe getta un grande timore nell'animo dei suoi figli, colpevoli di aver venduto schiavo il fratello Giuseppe per una insana invidia... Questi li rassicura con animo mite e pieno di affetto, interpretando la loro indiscussa cattiveria come una permissione del Signore per i suoi fini che si sono manifestati nelle grande carestia. Verrà il momento che il popolo israelita lascerà l'Egitto per ritornare nella terra di Canaan. Allora anche i resti mortali di Giuseppe riceveranno sepoltura nel sepolcro di famiglia vicino a Abramo, Isacco, Sara... al padre Giacobbe. Nel brano del vangelo Gesù esorta i suoi discepoli a mantenersi fedeli alla sua parola e al suo insegnamento. La predicazione del regno attirerà loro persecuzioni e incomprensioni. A volte anche prigionia e morte. Egli li rassicura: Non temete chi ha il potere di uccidere il corpo. Temete invece chi può far perire l'anima e il corpo. Ogni vita umana vale più dei passeri... E un incoraggiamento ancora più forte: Chi mi avrà confessato presso gli uomini, sarà da me riconosciuto dinanzi a Padre mio! Vivere in questa fiducia significa dare pace e serenità al nostro spirito. Qualunque sia la mia situazione, io valgo più di tanti passeri... Ti ringrazio, Signore, della tua paterna e... materna tenerezza!
Abba Irinio disse: Non ti stai fermando perché stai invecchiando. Stai invecchiando perché ti stai fermando.
QUALE DEVE ESSERE L'ABATE L'abate, che è ritenuto degno di essere posto a capo del monastero, deve sempre ricordarsi di come viene chiamato e confermare con i fatti il suo nome di superiore. Si sa invero per fede che nel monastero egli fa le veci di Cristo, dal momento che viene chiamato col suo stesso nome, secondo la parola dell'apostolo: «Avete ricevuto uno spirito da figli adottivi per mezzo del quale gridiamo: Abbà, Padre!» (Rm 8,15).
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